L’opposizione arianese si è riunita presso la Sala Giunta del Comune del Tricolle per fare delle precisazioni in ordine alla Tari, varata dall’Ammministrazione.
I consiglieri del PD e del PSI ne hanno avuto da dire dopo tre convocazioni di Consiglio specifico, di cui due ritirate da parte della maggioranza.
Il capogruppo Michele Caso ci tiene subito a chiarire che il giusto beneficio concesso ai residenti di Difesa Grande deve essere caricato sulla contabilità generale e non su quella che riguarda la Tari.
Ariano si trova ad aver perso circa 20.000 euro qualificandosi come Comune non proprio vituoso e la preoccupazione, realistica e non remota, della minoranza è relativa al fatto che tale delta inficierà per altri anni ancora il bilancio. Un altro punto riguarda l’ISEE, che andrebbe fatto con il reddito 2014, tale da render necessaria una modifica.
Una sentenza del TAR, molto recente, dà l’assist ai presenti sull’abbattimento dei costi visto che precedentemente si pagavano 68,80 euro per la destinazione dei rifiuti presso il termovalorizzatore. Con la pronuncia del Tribunale amministrativo non è previsto nessun importo, consistendo il conferimento in materie prime, in tal modo i 20 euro a tonnellata da decurtare sarebbero “una botta di vita” per un Comune come Ariano che non fa la differenziata.
L’opposizione contesta i costi di gestione e smaltimento rifiuti.
Il Consigliere Guido Riccio sarebbe favorevole all’istituzione di una Commissione consiliare per valutare ciò. La percentuale da raggiungere, riguardo alla differenziata, dovrebbe essere del 65% quando attualmente Ariano fa solo il 47, un dato che porta ad un’altra infrazione con la Tari che di conseguenza si scarica sui cittadini.
Inoltre le riduzioni soggettive, escludendo le agevolazioni obbligatorie (zone non servite) e quelle facoltative (case abitate saltuariamente) a cui attinge l’Amministrazione, dovrebbero essere caricate sulla fiscalità generale e non sulla Tari. Si batte ancora sulla manovra irregolare della delibera con cui l’Amministrazione ha messo in atto l’operazione finanziaria.
Il Consigliere Giovanni La Vita va nei dettagli: violazione della trasparenza senza i dovuti chiarimenti dei coefficienti sulla produttività, lacune relative al recupero dell’evasione, regolamento da conformare alle discipline sopraordinate, aumento delle insidie stradali, meccanismo di pesatura anomalo e contrasto con Irpiniambiente, uscite ingiustificate.
Si è ancora più decisi quando si chiama in causa il Collegio del Revisore dei Conti che non puo’ non informare, in primis, proprio la minoranza che svolge medesime funzioni di controllo. La differenziata si basa sulla premialità e l’imposizione, ma i presenti al tavolo non riescono a intravedere una prospettiva di miglioramento che sarebbe auspicabile se non d’obbligo per chi paga una tassa.
La prossima mossa dell’opposizione è sintetizzata da Michele Caso: “Informeremo Prefettura e Collegio dei Sindaci Revisori affinchè facciano le dovute verifiche e approfondimenti e poi comunicheremo che l’ISEE da fare non è nella formula corretta”.
di Lucio Ianniciello