Il caso tamponi ad alcuni calciatori della Lazio finisce con il proscioglimento di tutti gli imputati per falso e omissione in atti d’ufficio. Quello deciso dal Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi poche ore fa. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Le accuse si erano gia ridimensionate rispetto al capo di imputazione provvisoriamente contestato dalla Procura. Infatti all’epoca dei sequestri era stata ipotizzata anche la frode in pubbliche forniture e l’epidemia colposa. Taccone Massimiliano, difeso dall’avvocato Innocenzo Massaro, Taccone Walter, difeso dall’avvocato Luigi Petrillo, Di Marzo Capozzi Francesca, difesa dall’avvocato Costantino Sabatino, tutti rispondevano di falso, perché Taccone Massimiliano come legale rappresentante della Futura Diagnostica, Taccone Walter , come consulente scientifico e Di Marzo come direttore sanitario del Laboratorio, avrebbero attestato falsamente o meno la positività dei tamponi Covid relativi a Ciro Immobile, Lazzari Manuel e Romero Luis Alberto il 26 ottobre del 2020. Per Taccone Massimiliano e il direttore sanitario anche la contestazione di omissione in atti d’ufficio, in quanto avrebbero omesso di comunicare i referti relativi alla Lazio e ad altre due squadre sulla Piattaforma Sinfonia. Sia le perizie disposte dal Gip con un incidente probatorio che i successivi passaggi hanno escluso che ci fossero condotte illecite da parte degli imputati. Le indagini delle Fiamme Gialle e della Procura di Avellino avevano portato al sequestro dei referti e ad una serie di perquisizioni.
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