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Tagli ASL, scontro sindaci-De Mita. Repole contrattacca: “Non accetto lezioni da chi non tutela i cittadini”

Non tende a placarsi lo scontro tra i sindaci irpini e i rappresentanti, politici e non, della Sanità in provincia di Avellino. Hanno lasciato il segno le parole durissime pronunciate ieri a Montella da Ciriaco De Mita che ha accusato i sindaci in protesta di “comportamenti immorali e mediocri” nei confronti del direttore generale dell’ASL e del muro contro muro nato all’indomani della proposta di modificare l’atto aziendale annunciato dalla Morgante.

Oggi arriva la replica del sindaco Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, che attacca in modo netto il sindaco di Nusco, dopo aver abbandonato in mattinata il tavolo sull’Area Pilota convocato per l’appunto a Nusco.

Ho ascoltato il suo intervento di ieri a Montella. Anche oggi ha continuato sullo stesso tono – scrive la Repole in un comunicato -. Ha usato parole forti come mediocrità, non adeguatezza della classe dirigente locale, immoralità, superbia ed altro. Non è la prima volta. Il riferimento in particolare era alla “Sanità” tema a Lei molto caro!

Sentendomi tirata in causa insieme al Consiglio Comunale intervengono per alcune precisazioni:

Non accetto il gioco ed i tentativi di creare divisioni all’interno di un partito che esprime la guida della Regione su problematiche che riguardano la salute. Sono certa che pur nelle difficoltà dovute al commissariamento la Regione sta lavorando nell’interesse dei territori”.

Al tavolo di stamane era presente anche la diretta interessata, Maria Morgante che, invece, venerdì aveva ignorato l’invito del Presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, a discutere l’atto aziendale con i sindaci durante il consiglio provinciale. Presenti anche Angelo Frieri, direttore sanitario dell’ospedale “Criscuoli” insieme al primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi che prosegue così:

“Veniamo all’Atto Aziendale predisposto dalla Dott.ssa Morgante. Non è il Vangelo. Può essere modificato. Lo dice la stessa Presidente del Consiglio regionale, on. D’Amelio, in un’intervista rilasciata oggi. Così come afferma che in base alla normativa vigente il comitato di rappresentanza dei Sindaci deve essere ascoltato. Era ed è la via maestra, ma in assenza del comitato nei mesi scorsi ho inviato alla manager una delibera articolata e motivata che non chiedeva una struttura complessa in più, ma diceva ben altro. Non ho avuto nessuna risposta concreta. Sicuramente non è un metodo democratico.

Mi sono permessa di chiedere per il Criscuoli che è l’unico pronto soccorso per 25 comuni (65.000 abitanti) semplicemente la garanzia dei servizi, la certezza dei tempi e una parola chiara sugli organici.

Il decreto interministeriale 70 che indica la riorganizzazione sanitaria sul territorio prevede per un primo pronto soccorso chirurgia-medicina e tre servizi (radiologia, laboratorio di analisi, anestesia). Se non parliamo di questo è un’altra cosa, non è un pronto soccorso, diamogli un altro nome! Noi, invece, abbiamo bisogno del Pronto Soccorso non solo a garanzia della sicurezza dei cittadini del nostro territorio, ma anche per decongestionare la città ospedaliera come recentemente ha illustrato il Dott. Percopo. D’altra parte nello stesso Progetto Pilota si parla dei rapporti di collaborazione che debbono intercorrere tra la Città Ospedaliera e l’Asl per migliorare la qualità dei servizi.

Questo non è assolutamente in contrasto con quanto è previsto nel Progetto Pilota che si occupa di sperimentazione e di innovazione. E certamente non si innova, non si sperimenta se non si garantisce la quotidianità, l’ordinario.

E mi chiedo, e chiedo, con quali speranze possiamo avviare nuove sperimentazioni se unità operative fondamentali come la chirurgia, ad esempio, si regge su tre unità e anche l’arrivo di un’ulteriore unità sostituisce chi è andato in pensione? E che dire degli anestesisti? E dell’ortopedia?

Avere certezze sui tempi, sugli organici, essere contro il sistema delle convenzioni che non garantiscono qualità del servizio e comportano costi eccessivi, avere una parola chiara sul futuro della Fondazione Don Gnocchi, situazione che a Lei è ben nota, non condividere la scelta di privilegiare gli amministrativi per i concorsi (è una mia opinione personale ma sarebbe stato utile investire le poche autorizzazioni che possiamo avere dalla Regione per concorsi per personale medico e paramedico) significa mettere in discussione il Progetto Pilota, essere contro la Regione, significa essere immorale o superba? Assolutamente no!. Non accetto mistificazione della realtà e strumentalizzazione di qualsiasi tipo”.

La Repole rincara la dose sull’atteggiamento di chiusura tenuto dalla manager dell’Azienda: “È dovere della Dott.ssa Morgante che svolge una funzione pubblica rendere conto delle scelte dei criteri e dei tempi e in attesa della realizzazione delle splendide sperimentazioni che tutti auspichiamo spiegare come intende garantire la sicurezza quotidiana in un pronto soccorso qual è il Criscuoli.

Le ricordo che come Sindaco di Nusco ha i miei stessi compiti fra cui tutelare la salute dei cittadini. Io a questo compito non abdico! Non accetto lezioni di moralità. Ad ognuno la sua storia.

Non capisco la violenza, l’ira e le accuse rivoltemi. Lei continui a lavorare per il Progetto Pilota in nome e per conto dei 25 Sindaci della Comunità dell’Alta Irpinia. In questo mi riconosco. Per il resto non Le è consentito esprimere giudizi su chi è democraticamente eletto e non difende il campanile o posizioni di potere, ma chiede la garanzia dei servizi essenziali per i cittadini dell’Alta Irpinia”.

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