dal Partenio-Lombardi, Claudio De Vito – “Rassicuro i tifosi sull’iscrizione, non c’è alcun problema”. Walter Taccone rilancia – per ora ancora da solo ma a breve potrebbe essere affiancato alla guida del club – sul futuro dell’Avellino che fatica a muovere i primi passi in vista della prossima stagione alla luce dello slittamento dell’operazione Foscarini.
“Ci sono due imprenditori che conosco personalmente – ha rivelato il presidente – sarei orientato più sull’uno che sull’altro, e poi ci sono due gruppi esteri sui quali devo fare delle valutazioni. Devo valutare la serietà di chi vuole affiancarmi. Uno di questi gruppi vuole l’80% e mi ha chiesto che resti come presidente”. Sul tavolo pertanto ci sono la proposta d’ingresso all’80% di Giovanni Lombardi, quella di un altro imprenditore top secret e ancora il duplice fronte ispano-americano.
Lo statunitense Foster Gillett per il tramite di intermediari londinesi è interessato a rilevare il 100% della società versando nel portafoglio del patron ben cinque milioni. I consulenti del patron biancoverde, che non ha conoscenza diretta dell’operazione ignorando addirittura il nome del potenziale acquirente – sono in due diligence, ma stando alle parole di Walter Taccone la trattativa si può considerare un vicolo cieco: “Non cederò mai il 100% perché ho fatto la seconda storia dell’Avellino e non intendo regalarla a nessuno”. Ribadito sostanzialmente il principio che si celava dietro il naufragio della trattativa di dicembre con l’ex socio Michele Gubitosa, ufficialmente saltata per la questione relativa ai debiti fuori bilancio.
Ma la domanda sorge spontanea dopo che anche i fratelli Gravina con Italpol Vigilanza Srl recentemente hanno fatto saltare i negoziati per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza delle quote societarie: perché sono saltate tutte le trattative da un anno a questa parte? “Non è un problema di debitoria – ha tenuto a precisare Taccone – ma una questione che riguarda chi investe, cioè chi vuole comprare sa bene che non recupererà mai i soldi investiti e di conseguenza ci pensa più di una volta prima di investire”.
La programmazione è in ritardo per via della mancata demarcazione del confine tecnico-societario, ma Walter Taccone tranquillizza tutti sull’allestimento della squadra. “Io e il direttore De Vito abbiamo già definito all’80% la rosa – ha affermato il patron – i calciatori cardine saranno bene o male gli stessi: Pecorini e Falasco restano come Ngawa e Migliorini, se poi uno dei due dovesse andare via avrà un sostituto all’altezza. A centrocampo ripartiamo da cinque elementi (D’Angelo, Di Tacchio, De Risio, Lasik e Wilmots, ndr). In attacco avremo Castaldo, Mokulu e Ardemagni come base per una rosa di 23-24 calciatori”.