Dal tartufo di Bagnoli alla cipolla ramata di Montoro, dal pane di Baiano al torrone di Ospedaletto: ogni giorno sulle tavole degli italiani arriva il buon gusto della qualità.
Il patrimonio enogastronomico irpino diventa sempre più ricco e tutelato. Anche a livello normativo.
Altre quattro tipicità della provincia di Avellino potrebbero ottenere presto, dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale.
Si tratta della Castagna di Trevico, della Patata di Trevico, del Pomodorino dell’Ufita, del Prosciutto di Venticano e dei Trilli di Vallesaccarda, per i quali, insieme ad altri 23 prodotti campani, è stata inoltrata richiesta di inserimento nell’apposito elenco, ai sensi del Decreto Ministeriale 350/1999.
A spulciare l’elenco dei 429 prodotti tradizionali campani, vale a dire quei prodotti che non solo hanno un legame con la terra di origine ma a cui la legge riconosce la salvaguardia dei metodi di produzione assicurando, al consumatore finale, le opportune condizioni di igiene e sicurezza alimentare, si scopre si scopre che oltre cento sono prodotti irpini.
Si va dall’aglio dell’Ufita al broccolo di Paternopoli, dal carciofo di Montoro a diverse tipologie di frumento tenero, utilizzate anche per produzione di pane e pasta: la carlentina, la carosella, la pappola, la cappella, la saragolla e la marzellina.
Il pane è tra i must della provincia di Avellino, in particolare quello di Baiano, di Calitri e di Montecalvo, senza dimenticare il muffletto di Caposele.
Se la cipolla ramata di Montoro e il tartufo nero di Bagnoli Irpino non hanno bisogno di presentazioni, tra le eccellenze dell’agricoltura irpina spiccano anche i fagioli di Volturara Irpina, i fagioli quarantini, fasuli tabacchini dell’Alta e Media Valle del Calore e l’oliva masciatica dell’Alta Irpinia.
Tra i formaggi ecco il caciocavallo irpino di grotta, il pecorino bagnolese, il pecorino di Carmasciano, magari da abbinare a salumi quali la pancetta arrotolata, prosciutto di Trevico, il salame di Mugnano, la salsiccia a punta di coltello, la soppressata irpina.
Anche la frutta vede diverse varietà, in particolare di mele, pere e ciliegie, mirano ad avere una tipicità riconosciuta tra quelle che crescono in Irpinia: si va dalla ciliegia maiatica di Taurasi alle ciliegie melella San Pasquale di Ariano Irpino, dai fichi di San Mango alle mele chianella, chichedda, San Giovanni e zitella, dal melone di Altavilla alle pere del rosario, mastantuono, Sant’Anna, sorba e spina.
Castagne di Serino, nocciole e noci figurano nell’elenco dei Pat avellinesi così come, tra i dolci, l’Amaretto di Caposele, le chiacchiere, lo spantorrone di Grotta, il torrone di castagna e il torrone di Ospedaletto.
Tra i prodotti della gastronomia, infine, due ricette tradizionali sono inserite nell’elenco pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole: si tratta della ciambottella di Grottaminarda e dei cicci di Santa Lucia.