Dal settimo al nono posto, passando per il possibile quarto di finale con Siena. Per quaranta minuti l’Air è passata più volte dall’inferno al paradiso, un ping pong continuo, viste le notizie che giungevano dagli altri campi. Teramo, sino a metà del terzo periodo, era avanti a Porto S. Giorgio contro Montegranaro (finale 87-81 per gli abruzzesi), Avellino, dal canto suo sembrava poter fare un sol boccone di una Cremona già salva perché Biella dominava Ferrara sin dalle prime battute condannandola alla retrocessione nel concitato finale (82-79 per i piemontesi). Con Treviso in totale controllo di Milano (battuta con un netto 91-59), minuto dopo minuto, canestro dopo canestro, ha preso invece corpo l’ipotesi meno gradita. Dopo una prima parte di gara positiva con Avellino avanti anche di 14 sul 15-29, è arrivato il crollo verticale dei biancoverdi, in totale balìa delle bocche da fuoco di casa. Rowland, Milic e nel finale anche l’ex Brown sono stati i protagonisti assoluti, insieme a Cusin ed a Formenti che, nella serata in cui Anderson si è eclissato, ha fornito un solito apporto in uscita dalla panchina. Per la Scandone, un finale di stagione in agrodolce perché, a salvezza raggiunta, è arrivata la beffa dell’esclusione dalla griglia post season, dopo un campionato trascorso nelle zone tranquille della classifica.
LA CRONACA – Approccio molto positivo di Avellino che approfitta di una Cremona imballata e mentalmente con la testa già alla festa salvezza. Szewczyk è il mattatore del primo periodo: punti, stoppate che trascinano i suoi sino al + 12 del 10’. La maggiore attenzione a rimbalzo consente ai verdi di arrivare sino al +14 in apertura di secondo periodo, ma dal 12’ in poi è black out in casa Air. Nonostante le notizie confortanti in arrivo da Biella, la Vanoli rientra prepotentemente in partita grazie al duo Milic-Rowland. Un parziale di 19-5 propiziato dai due frombolieri riapre la gara ed al 18’ è parita (34-34). Una tripla di Nelson sembra poter restituire ai lupi parte dell’inerzia perduta ma all’intervallo lungo i lombardi impattano nuovamente ancora grazie al “bulgaro” Rowland (37-37 al 20’). Il terzo fallo di Brown in chiusura di tempo complica non poco i piani di Pancotto, subito sotto, merito di una nuova tripla, l’ennesima per Cremona, di Anderson. Il cecchino ex Udine si macchia però, già al 25’ della sua quarta penalità ma Avellino non riesce a rientrare psicologicamente sul match. Cremona approfitta della perdurante letargia irpina e va ripetutamente al massimo vantaggio 57-50 al 28’, salvo poi rallentare e chiudere il terzo periodo avanti comunque di 5 sul 57-52. In barba alla contemporaneità, il match tra Air e Vanoli scorre via molto velocemente tanto che quando a Montegranaro la Sigma firma il sorpasso decisivo al minuto 26, al Pala Radi si gioca già da 120 secondi l’ultimo periodo. Con la salvezza in tasca, i padroni di casa non mollano di una virgola ed onorano al meglio il proprio campionato. Dee Brown, rientrato dopo la lunga pausa a causa dei problemi di falli, commette subito la sua quarta penalità e per l’Air è notte fonda. Cremona vola sulle ali dell’entusiasmo e mette virtualmente la parola fine al match al 35’ grazie soprattutto alle triple di Formenti (73-60). Il tecnico ad Akyol chiude partita e stagione, con Avellino che all’ultima giornata va fuori dai play off. (di M. Roca)
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