Chiude oggi i battenti Sturno Expo 2005, la terza Fiera della Valle dell’Ufita, di scena dal 4 all’11 settembre presso l’area industriale del comune ufitano. Una macchina fieristica che di anno in anno sta diventando una sempre più visibile vetrina espositiva di prodotti, cultura, tradizioni e storia della gente dell’Ufita. A parlarci delle ambizioni future di questo dinamico strumento promozionale è il sindaco di Sturno, consigliere provinciale a palazzo Caracciolo, in quota Udc, Franco Di Cecilia.
Una vetrina giovane, ma ambiziosa, come Sturno Expo quali benefici può apportare all’economia del comune di Sturno e all’Ufita in genere?
“La nostra zona necessita della presenza di attività promozionali di questo calibro, dato che tutte le attività produttive stanno vivendo in Ufita una fase di particolare dinamismo. In questa edizione, poi, abbiamo puntato molto sull’agricoltura perché molte aziende del comparto hanno bisogno di avere un mercato in questa zona. Ma anche l’artigianato ha la sua grande attrattiva: quest’anno abbiamo avuto l’onore di ospitare il ferro battuto di Sant’Andrea di Conza”.
Come si sta evolvendo il meccanismo della fiera?
“In tre anni la rassegna si è triplicata tanto da esaurire gli spazi espositivi rispetto alle richieste. La superficie attualmente è aumentata dai 3 mila ai 15 mila metri quadri. E ancora non ci basta. Al momento ospitiamo 350 espositori, di cui 150 interni e 200 esterni, provenienti anche da Campania, Basilicata, Emilia Romagna. A fronte di un bacino di utenza sempre più consistente”.
Numeri che fanno presagire nuovi investimenti per potenziare lo strumento fieristico
“In effetti il nostro obiettivo è quello di trasformare Sturno Expo in un appuntamento fisso e atteso anche più volte all’anno. Per questo l’idea è quella di creare un’area espositiva ad hoc, ampia, dove offrire una produzione sempre più diversificata nella tipologia espositiva e di qualità”. (Antonietta Miceli)