Studio Usa – Donne fatali brave nella scelta del partner

Uno studio Made in Usa mette fine ad uno dei luoghi comuni più vecchi del mondo: le donne fatali non hanno cervello. Lo rivela nell’edizione odierna il Corriere della Sera on line che ha pubblicato l’esito della ricerca della Michigan University.
Le donne fatali, infatti, potrebbero non avere un quoziente intellettivo da premio Nobel ma sarebbero in realtà più brave nello scegliere il partner giusto (ovviamente, ricco sfondato) e nel farsi sposare, rispetto a quelle più intelligenti.
La spiegazione però non andrebbe cercata nell’avidità quanto piuttosto nell’istinto di sopravvivenza nei confronti dell’eventuale prole, così da assicurarle un futuro finanziariamente solido.
“E’ naturale per le donne con poca educazione e scarse prospettive di carriera cercare di corteggiare uomini che possano garantire loro un futuro finanziario stabile – ha spiegato al londinese Mail on Sunday la dottoressa Christine Stanik che ha condotto la ricerca americana – e così è sempre stato anche nelle epoche passato. Le donne hanno sempre saputo che un compagno con queste caratteristiche rappresenta una sicurezza per la sopravvivenza dei figli. Indubbiamente, si tratta di un istinto fortissimo ed innato nella specie, che è difficile scrollarsi di dosso, a maggior ragione per quelle donne che non possono contare su una carriera propria e che, quindi, non hanno una loro indipendenza economica”.
Lo studio inoltre avrebbe evidenziato che le donne indipendenti e con un QI di tutto rispetto siano anche quelle più propense ai legami di breve durata. E se tale comportamento, secondo lo studio, sarebbe una conseguenza “dell’aumento di autostima e della ritrovata fiducia delle donne in loro stesse”, per la terapista e sessuologa inglese Simone Bienne, andrebbe spiegato con la vita frenetica che svolgono oggi le donne in carriera e che mal si adatta con l’idea di una relazione duratura.