AVELLINO – Una notte di protesta a colpi di striscioni che è finita sotto la lente di ingrandimento della Questura di Avellino.
Dopo che in mattinata il personale della Digos agli ordini del vicequestore Vincenzo Sullo ha rimosso le scritte comparse davanti all’ingresso del Tribunale di Avellino e in diversi punti di Mercogliano, sono contestualmente scattati gli accertamenti per individuare gli autori della protesta che viene verosimilmente ricondotta alla decisione del Tribunale di Avellino di attenuare la misura cautelare nei confronti dei due indagati per l’omicidio volontario in concorso di Roberto Bembo, ovvero Niko Iannuzzi e Luca Sciarrillo, sottoposti alla misura della detenzione domiciliare con braccialetto elettronico a seguito dell’istanza del loro difensore, il penalista Gaetano Aufiero, quella accolta dal Gip del Tribunale di Avellino.
Il personale della Questura di Avellino, sia la stessa Digos che gli agenti della Squadra Mobile agli ordini del vicequestore Giancarlo Aurilia, avrebbero già acquisito le immagini della videosorveglianza attiva davanti al Palazzo di Giustizia di Piazza D’Armi e a quelle nei pressi dei luoghi dove sono stati piazzati gli striscioni.
Un clima di tensione abbastanza evidente quello seguito alla decisione del Tribunale. Non solo via social a quanto pare. Dal virtuale, una serie di commenti che hanno scandito l’intera giornata della sostituzione della misura cautelare, si è passati ai fatti. Intanto c’è la massima allerta da parte delle forze dell’ordine sulla vicenda.