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Strage Erasmus, l’Assicurazione taglia i risarcimenti: “Le ragazze non avevano la cintura”

 

“Sembra quasi che la colpa dell’incidente sia stata delle ragazze che non indossavano la cintura o di noi genitori che le abbiamo mandate a studiare”

Non si dà pace uno dei genitori delle sette ragazze italiane dell’Erasmus decedute il 20 marzo scorso su un pullman in Spagna. Tra loro anche Valentina Gallo, studentessa originaria di Vallata, la quale era partita a gennaio alla volta del progetto Erasmus nel Paese iberico. In quel triste weekend il viaggio a Valencia e il ritorno in autobus, fatale, sull’autopista AP-7 dove poi avrebbe trovato la morte insieme ad altri 13 compagni di viaggio.

La polemica è scoppiata quando l’assicurazione, invocando il mancato allacciamento delle cinture, il 19 maggio scorso, ha proposto un indennizzo decurtato del 25% da accettare entro il 31 dello stesso mese.

“La vita di nostra figlia non ha prezzo perché nessuno ce la potrà restituire. Ma è assurdo decurtare un risarcimento del 25% perché si presume che su quel bus lei non indossasse la cintura di sicurezza“.

L’autista del bus aveva ammesso di essere stato colto da un colpo di sonno mentre era alla guida.

I genitori delle vittime italiane hanno dato vita al progetto che si chiamerà Genitori Generazione Erasmus 20 Marzo 2016 – Uniti perché non accada mai più.

Sul punto è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi:

“Una assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara”.

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