Strage Acqualonga, una targa per il Procuratore Cantelmo a cinque anni dal dramma

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Renato Spiniello – 28 luglio 2013, esattamente cinque anni fa il più grave incidente stradale della storia italiana si verificò giù dal viadotto dell’Acqualonga, tra le province di Taurano e Monteforte. Quella sera 40 dei 50 pellegrini, tra cui molti bambini, che viaggiavano a bordo di un autobus di ritorno da Pietrelcina, paese natale di Padre Pio, persero la vita dopo un volo di circa quaranta metri.

Ieri pomeriggio, quinto anniversario di quella strage, le comunità di Monteforte Irpino, di Pozzuoli e l’Irpinia tutta hanno voluto commemorare le vittime nella sala consiliare del comune dove è avvenuto il dramma.

Presenti le autorità, alcuni parenti delle persone coinvolte e testimoni diretti dell’accaduto.

“In cinque anni non vi abbiamo mai detto grazie” ha detto Giuseppe Bruno, uno dei tantissimi familiari delle vittime e presidente dell’associazione ‘Vittime dell’A16-Uniti per la vita’.

Consegnate anche delle targhe di gratitudine ai Capi Squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Avellino che per primi giunsero rispettivamente al km 33 della Napoli-Canosa e sul punto della Taurano-Monteforte dove il mezzo impattò al suolo.

Tra gli insigniti anche il Procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo che – come ha confessato lo stesso Bruno – “Sono quattro anni che ci sopporta due o tre volte al mese perché stanchi di attendere giustizia”.

Un lieve sollievo per parenti e sopravvissuti potrebbe arrivare dalla sentenza di primo grado che il giudice monocratico Luigi Buono pronuncerà il 21 dicembre di quest’anno, poco prima di Natale e dopo la perizia del super consulente Felice Giuliani e le discussioni di pm e avvocati difensori.