Strage Acqualonga, l’avvocato Pisani: “Lametta condannato per addebiti non suoi”

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“A Gennaro Lametta vengono contestate l’omessa revisione e manutenzione del bus di sua proprietà che in realtà sono addebitabili, la prima, a un sistema corruttivo esistente all’interno della motorizzazione civile di Napoli, che il quel periodo aveva effettuato circa seimila revisioni false; la seconda a un errore umano di chi omise di serrare i perni della trasmissione del pullman con una chiave dinamometrica come necessario”.

Lo ha detto l’avvocato Sergio Pisani, legale di Gennaro Lametta, il proprietario del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell’A16, la sera del 28 luglio 2013, all’altezza di Monteforte Irpino. Oggi, nell’aula 312 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, nel corso del processo d’Appello, i giudici hanno ascoltato le arringhe dei difensori degli imputati.

“La sua condanna – ha detto ancora Pisani – avrebbe il sapore di un verdetto emesso da un tribunale del popolo che vuole vendetta ma non giustizia. Sono convinto che la Corte d’Appello, pur sapendo di prendere una decisione impopolare, assolverà Lametta assumendo la scelta giusta”.

Il verdetto sarà emesso con molta probabilità il prossimo 28 settembre.

In primo grado il giudice del Tribunale di Avellino Luigi Buono aveva statuito la condanna del titolare dell’azienda che gestiva il bus, Gennaro Lametta, alla pena di 12 anni, come richiesto dall’accusa. Otto anni invece erano stati inflitti alla dipendente della Motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola, a fronte di una richiesta di 9 anni. Sei anni di reclusione, invece, ai dirigenti di Autostrade per l’Italia Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia. Paolo Berti e Gianni Marrone, il primo direttore di tronco di Aspi e il secondo dipendente della concessionaria, sono stati condannati a 5 anni e 6 mesi. Ritenuti colpevoli anche altri due dipendenti di Autostrade, ovvero Michele Renzi e Bruno Gerardi, condannati a 5 anni. Assolti invece, oltre a Castellucci, il dg Riccardo Mollo e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna e Antonio Sorrentino.