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Strage Acqualonga, il superperito accusa Autostrade: “Scarsa manutenzione”

Scarsa manutenzione delle barriere. Il professor Felice Giuliani, docente universitario di Ingegneria a Parma, perito d’ufficio scelto dal giudice del tribunale di Avellino Luigi Buono nel processo che conta quindici imputati fra i quali l’amministratore di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, non ha dubbi sulle cause che hanno provocato la strage di Acqualonga e la morte di 40 persone.

Nella perizia si sostiene, in linea con la consulenza del professor Alessandro Lima, perito della Procura di Avellino,  che se le barriere del viadotto Acqualonga dell’Autostrada A16 “fossero state tenute in perfetto stato di conservazione” , l’autobus diretto a Pozzuoli non sarebbe precipitato all’altezza di Monteforte Irpino provocando la morte di 40 passeggeri.

Secondo l’esperto con una manutenzione accurata, si legge nella consulenza depositata, “il tragico evento sarebbe stato derubricato al rango di grave incidente stradale”.

La sera del 28 luglio 2013, intorno alle 20.30, il bus si schiantò contro le barriere del viadotto Acqualonga ” dopo aver percorso in condizioni di rilevante inefficienza del sistema frenante, conseguente alla perdita dell’essenziale organo di trasmissione, un tratto di circa 880 metri “, ricorda il consulente.

Una corsa conclusa con l’impatto fatale avvenuto a una velocità stimata dal docente universitario in 89 chilometri orari. Il perito sostiene che l’autobus, “pur nella sua terribile deriva, sarebbe stato concretamente trattenuto in carreggiata, fino al suo arresto definitivo, dalla barriera new jersey solo nel caso in cui essa fosse stata correttamente manutenuta, come avrebbe dovuto e invece non fu”.

Su queste argomentazioni dovranno confrontarsi ora accusa e difesa, poi la parola passerà al giudice. Il professor Giuliani sarà sentito all’udienza del 12 settembre. La prima sentenza è attesa per dicembre.

 

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