Francesco Storace ha fatto tappa ad Avellino, nella nuova sede del coordinamento provinciale de “La Destra”. Il senatore, segretario nazionale della nuova formazione politica, ha espresso punto per punto i valori e le basi sulle quali si fonda il partito che ha come obiettivo quello di “colmare un vuoto venutosi a creare con la nascita del Pdl”. Ad inaugurare i lavori è stato il coordinatore provinciale Antonio Meo. “Il senatore Storace – ha esordito – è la testimonianza che non si fa politica solo per le poltrone. Egli ha rinunciato ad un posto che era praticamente assicurato pur di poter concorrere con il proprio simbolo e di rappresentare i propri valori. Per questo noi tutti gli diciamo grazie”. A prendere la parola poi è stato lo stesso Storace, che non si è sottratto dal commentare quanto accaduto nei giorni scorsi nel Pd. “Arrivo qui in un giorno particolare – esordisce il senatore -. Finalmente l’Irpinia riesce a liberarsi una volta per tutte di De Mita o, almeno, ci sta provando”. Dopo la stoccata iniziale, Storace spiega il processo che ha portato alla nascita del nuovo soggetto politico. Una gestazione certo non facile, tra lo scetticismo di molti e l’ostracismo di altri. “Hanno provato in tutti i modi a comprarci, chiedendoci di nascondere il nostro simbolo – ha continuato l’ex ministro della Sanità – io ho risposto a Berlusconi che se volevo nascondere il simbolo e i valori sarei rimasto in An”. E’ tempo di guardare al futuro per La Destra: “Il giorno delle elezioni sulla scheda i cittadini troveranno anche il nostro logo. Un gesto dovuto verso tutti coloro che cercavano una casa che stesse alla destra del Pdl e che non nascondesse i propri ideali e la propria identità. Non è stato facile – ha ammesso Storace – riuscire a superare le prime difficoltà. Ora invece raccogliamo sempre più adesioni da parte di coloro che cercano innanzitutto la dignità nella politica”. “La Destra”, per la stessa ammissione del suo segretario, non sarà un partito che accoglierà tutti. “Questa – spiega Storace – non sarà la casa di coloro che credono che drogarsi sia un diritto e non un delitto, di coloro che ritengono giusto che il Papa non possa entrare all’università, di coloro che non concepiscono la famiglia per come ci è stata insegnata dai nostri genitori”. Una sfida personale, una scommessa che ora arriva anche in Irpinia, forte della tradizione e degli ideali di chi non ha mai abbandonato “La Destra”.