Marco Grasso – Da lunedì sarà blocco della circolazione delle auto più vecchie e i commercianti sono sul piede di guerra. “Sappiamo benissimo che la delibera non rientrerà, anche se un mese non ha davvero senso”. Il direttore dell’associazione Confesercenti Imprenditori Irpini Avellino Antonello Tarantino è su tutte le furie e punta il dito conto l’amministrazione di piazza del Popolo. “Quel dispositivo fa sorridere perché in realtà consente a tutti, o quasi, di circolare, in quanto anche le auto più vecchie possono beneficiare di una deroga se trasportano due o tre persone. Diventa davvero difficile capire a cosa serva un provvedimento che rischia solo di isolare ulteriormente il centro”.
Il commercio cittadino è da tempo in affanno. “Quest’amministrazione continua a danneggiare uno dei settori economici di riferimento. La nostra associazione chiede da tempo di prevedere alcuni attraversamenti per le auto lungo il Corso, come avviene in tutte le città italiane“, incalza Tarantino. Il primo, quello di via Matteotti, andrebbe solo regolamentato. Andrebbe inoltre aperta al traffico anche la strada che separa il Corso da Piazza Libertà, un tratto fondamentale per il collegamento con la zona della Ferriere e Corso Europa. L’associazione chiede inoltre di consentire la circolazione da via Malta, stradina che fiancheggia il Rosario, fino via Dalmazia, “un terzo attraversamento fondamentale per dare senso ad un’isola pedonale sovradimensionata per la nostra città”.
Sul piede di guerra anche Renato D’Argenio, storico commerciante di piazza Garibaldi. “Quest’amministrazione continua ad agire in beata solitudine, senza confrontarsi con i commercianti e capire le nostre reali esigenze. E’ una situazione davvero insostenibile, speriamo che con la prossima amministrazione possa cambiare qualcosa. Non siamo più disposti a tollerare vessazioni e penalizzazioni”.
L’associazione chiede chiarezza anche sui cantieri in città “che rappresentano un problema evidente, in quanto altre strade sono inibite alla circolazione dei veicoli, costringendo i cittadini a percorrere sempre le stesse strade che sistematicamente si intasano. Pertanto, la soluzione più facile e rapida da prendere sarebbe quella di riaprire al traffico strade ora chiuse o, almeno, cambiare alcuni sensi di marcia attualmente in vigore e rafforzare le corse dei trasporti pubblici”.