Stop alle auto, Foti e Penna: “Maggio mese dell’ecologia e purificazione. Colpiti pochi veicoli, i più inquinanti”

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Marco Imbimbo – «Purtroppo continuiamo a registrare troppi sforamenti in città». Il primo cittadino, Paolo Foti, fotografa la condizione dell’inquinamento ad Avellino. Il livello delle polveri sottili presenti nell’aria è altissimo e, il numero di sforamenti registrato dalla centralina dell’Arpac, si avvicina paurosamente al tetto massimo annuale di 35.

Un motivo che ha “costretto” l’ente di Piazza del Popolo ad adottare un provvedimento drastico: 30 giorni di stop alla circolazione delle auto più inquinanti (euro 0-1-2-3 se diesel e Euro 0-1-2 se benzina). Un blocco che riguarderà tutte le strade cittadine tranne quelle di collegamento con i Comuni limitrofi. Proprio a loro, inoltre, va l’appello sia di Foti che dell’assessore all’Ambiente, Augusto Penna. «Attuate dispositivo di contrasto all’inquinamento, d’altronde avete sottoscritto un protocollo con noi lo scorso mese di gennaio. Avellino è interessata molto dai veicoli che la attraversando e che provengono dall’hinterland, quindi è anche responsabilità di questi comuni contrastare l’inquinamento».

Non manca una precisazione sulla centralina Arpac presente in città. «Dobbiamo verificarne il corretto funzionamento, perché stanno sorgendo dei dubbi sui risultati», sottolinea Foti.

Il primo cittadino, inoltre, precisa anche come il provvedimento adottato riguardi «solo una piccola percentuale del parco auto circolante in città, ma si tratta di quei veicoli più vecchi e maggiormente impattanti da un punto di vista dell’inquinamento». Il blocco, inoltre, non riguarderà tutta la giornata, ma «abbiamo cercato di mitigare il provvedimento, quindi inizia alle 9,30 per consentire a tutti di poter accompagnare i propri figli a scuola e raggiungere il luogo di lavoro». La prima fascia sarà 9,30-12,30, la seconda 16-19.

All’esito dei trenta giorni verrà verificato il risultato ottenuto da questo blocco. «Continuo a pensare – spiega Foti – che un contributo in negativo all’inquinamento non sia da ascrivere solo ai veicoli, ma anche agli impianti di riscaldamento datati». E poi ci sono tutti quei veicoli che provengono dall’hinterland e su cui dovrebbero intervenire i sindaci di quei comuni. La città di Avellino, però, non abbasserà la guardia. «Invito il comandante dei vigili, Arvonio, a mettere in campo una sorveglianza agli ingressi in città, per verificare l’attraversamento, nord-sud, che subisce Avellino».

Il provvedimento adottato, nasce dalla necessità di «conciliare il diritto alla mobilità con quello, fondamentale, alla salute e salvaguardia ambientale – sottolinea Penna. Puntiamo a ridurre le emissioni, ma senza intaccare in maniera sostanziale la mobilità in maniera sostanziale, infatti riguarda solo quella piccola percentuale di veicoli più impattanti». Penna, inoltre, spiega come Avellino non goda di una posizione geografica ideale per la salvaguardia della qualità dell’aria: «Siamo al centro di una valle e non c’è ricambio costante d’aria. È come se in una stanza chiusa tutti si mettessero a fumare».

Oltre allo stop per le auto più inquinanti, il provvedimento vieta di tenere acceso il motore in sosta per gli autobus non oltre i 5 minuti, mentre per tutti gli altri veicoli in sosta non più di tre minuti. Poi c’è anche il divieto di abbruciamento di vegetali e residui.

Maggio, insomma, viene ribattezzato come «il mese ecologico e di purificazione dei polmoni». Questo provvedimento, però, «non deve lasciare sorpresi – spiega Penna – perché da tempo stiamo studiando con gli altri Comuni delle misure di contrasto all’inquinamento. Il 26 gennaio abbiamo firmato un protocollo, benedetto da Arpac e Asl che lo hanno definito come modello da usare per altre città. Siamo semplicemente conseguenti a ciò che è stato immaginato in quel protocollo». E che, letto tra le righe, dovrebbero fare anche gli altri Comuni».

Una misura, dunque, necessaria per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per evitare altri interventi della Procura. «Tra i “trecento” avvisi di garanzia che ho ricevuto – sottolinea ironicamente il sindaco Foti, in riferimento alle recenti dichiarazioni di Cipriano – ce n’è uno per le questioni delle polveri sottili e sono rinviato a giudizio, insieme al mio predecessore e all’ex assessore all’ambiente, Ruberto. Oggi arriviamo a 23 sforamenti rispetto a 35, quindi ho il dovere di tutelare anche la mia persona».