Un gelato al cioccolato chiamato “Obamka”, cioè “Piccolo Obama”, è stato messo in vendita nei bar e supermercati russi. E s’è sfiorata la crisi diplomatica tra Stati Uniti e Russia.
Il caso ha avuto ampio risalto sulla stampa, fino a costringere la ditta russa Slavitsa, accusata di razzismo e di anti-americanismo, ad interrompere la produzione di un gelato al cioccolato, e quindi nero, dopo aver scatenato un putiferio di critiche. Infatti il “Piccolo Obama” era stato messo in vendita in una confezione sulla quale compariva l’immagine di un bambino di colore, scalzo e sorridente, con un anello all’orecchio sinistro e un bracciale alla caviglia destra.
La società di Naberezhnie Celnì, nella repubblica russa del Tatarstan, si era difesa dicendo che si trattava di “un prodotto per bambini e lontano dalla politica”, ma alla fine ha ceduto alle pressioni. Lo scandalo è scoppiato quando un cliente ha pubblicato la foto del gelato sui social e questa è subito diventata virale. Per Barack Obama, più di altri, non è sicuramente la prima volta che diviene bersaglio dei messaggi razzisti fin da quando, all’inizio del 2007, decise di candidarsi alla Casa Bianca.