Stop al roaming: scattato il taglio delle tariffe per telefonare in Europa

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smartphone telefoni cellulari
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Telefonare e navigare dai Paesi dell’Unione Europea (oltre a Islanda, Norvegia e Svizzera) da sabato 30 aprile 2016 costa meno. Si sono infatti abbassati i costi del roaming in seguito all’accordo “Telecom Single Market” approvato in Parlamento Europeo nonostante le resistenze delle compagnie telefoniche.

E’ cosa ben nota infatti che, quando ci si trova all’estero, usare il proprio cellulare per telefonare o mandare sms, piuttosto che per scaricare contenuti da internet e navigare sul web può comportare un grosso dispendio economico in quanto scatta il roaming dei dati (la propria compagnia telefonica si appoggia su una di quelle del Paese ospitante con tariffe anche molto sconvenienti economicamente).

Si tratta nello specifico di un accordo raggiunto a giugno 2015 tra la Commissione Europea, il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea, che effettivamente prevede che si pagherà la tariffa prevista dal propria compagnia telefonica con un’aggiunta di 5 centesimi al minuto per le chiamate in uscita, 1 centesimo al minuto per le chiamate in entrata, 2 centesimi per inviare sms e 5 centesimi a megabyte per navigare su internet (IVA esclusa).

Una riduzione tariffaria fino a tre volte inferiore rispetto a quella presente fino a oggi. Unica limitazione posta dalla Commissione è rappresentata dal divieto di acquistare una Sim in un Paese in cui le tariffe sono più basse per poi usarla nel proprio Paese.

Risale comunque al 2007 l’iter della Commissione Europea contro le maxi bollette telefoniche di cui molte persone sono stati vittime, anche inconsapevoli, viaggiando all’estero, e da allora i costi sono stati ridotti dell’80%.

Ciò in attesa di uno stop totale al roaming. A partire dal 15 giugno 2017, infatti, i costi aggiuntivi verranno azzerati in maniera definitiva e completa.

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