Stop al cemento in città, Tomasone: “Troppa speculazione, tuteliamo le aree verdi”

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Ugo Tomasone
Ugo Tomasone

Marco Imbimbo – Il Comune di Avellino prova a mettere un freno al cemento in città e, soprattutto, a salvaguardare le poche aree verdi rimaste. Questa mattina la commissione Urbanistica, allargata ai capigruppo, ha dato il via libera agli atti di programmazione che domani arriveranno in Consiglio comunale.

L’incontro si è reso necessario per «spiegare l’urgenza di questa pratica e l’aspetto che riguarda gli interventi nelle zone “B sature”», spiega l’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone, al termine dell’incontro.

«Con questi atti di programmazione – prosegue – facciamo una sorta di intervento di salvaguardia affinché non si vada più a costruire nei cortili dei palazzi». L’obiettivo, dunque, è quello di mettere un freno a quanto accaduto finora con quel «completamento edilizio che ha arrecato danni alla nostra città – sottolinea Tomasone. Vogliamo evitare si possano ripresentare queste situazioni».

Con l’approvazione degli atti di programmazione, questa cosa non sarà più possibile. «In pratica – aggiunge l’assessore – andiamo a salvaguardare quelle che sono le zone, cosiddette “B sature”, all’interno delle quali non si potranno fare questi interventi che sono speculativi a tutti gli effetti».

Si tratta di una posizione, questa, in linea con quanto sostenuto dall’amministrazione comunale in questi anni, quella di «intervenire sul patrimonio edilizio esistente, evitando che ci sia consumo di nuovo suolo – ricorda l’assessore. Per questo motivo riteniamo che, questi atti, rappresentino un punto dirimente, urgente e da portare all’attenzione del consiglio comunale».

La decisione presa dal settore Urbanistica ha come punto di riferimento il centro città e quel tessuto edilizio già consolidato. «In questa parte di città ci sono residui di zone verdi e giardini che vanno salvaguardati – sottolinea Tomasone. C’è stato in passato, invece, l’utilizzo di queste zone per realizzare ulteriori fabbricati a ridosso di quelli già esistenti. Andando in questo modo a saturare questi spazi. E’ stata una vera e propria pugnalata a quello che era un tessuto consolidato e in cui c’erano degli spazi verdi, saturati da questi interventi. Vogliamo evitare che ricapiti tutto ciò».