“Stiamo assistendo ad una strage bianca”, Generoso Maraia ricorda l’ennesima vittima dell’Isochimica

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“Apprendo con rammarico e profondo dolore della morte di Nicola Montanaro, operaio dell’ex Isochimica. Con la scomparsa di Nicola salgono a 24 i decessi di operai della fabbrica di Borgo Ferrovia, tutti affetti da asbestosi, malattia ricollegabile alla prolungata esposizione alle fibre di amianto”.

Sono queste le parole con cui l’onorevole Generoso Maraia ha voluto ricordare l’ennesima vittima mietuta dal killer silenzioso tra le fila degli operai che lavorarono presso la fabbrica dei veleni di Avellino.

“Ritengo propedeutico e necessario – continua il deputato dei 5Stelle – prima di affrontare qualunque riflessione di tipo politico, riconoscere che stiamo assistendo ad una “strage bianca”. E’ fondamentale che tutte le forze politiche e le Istituzioni pongano attenzione sul dramma che stanno vivendo le famiglie delle vittime e i 330 operai della fabbrica dei veleni.

Tale questione non è un mero argomento da utilizzare in campagna elettorale. Con serietà le Istituzioni hanno il dovere di non chiudere gli occhi. In particolare il Sindaco Foti aveva il dovere di prendere in considerazione le analisi dell’Arpac, con le quali si attestava che, a Borgo Ferrovia e in zone limitrofe, sono presenti nell’aria micro fibre di amianto. Tale dato impone un ulteriore controllo sulla salubrità dei luoghi confinanti con la Fabbrica di Graziano”.

Il neo parlamentare del Movimento 5 Stelle sottolinea che “seppur impegnato a Roma, sto seguendo l’evoluzione del processo dell’ex Isochimica attraverso i legali delle parti civili. Appare chiaro a tutti che il processo debba ritornare nella sua sede naturale, ad Avellino. Il lavoro del Collegio, della Procura e dei legali va facilitato non ostacolato, l’interesse delle oltre 250 parti civili di seguire il processo ad Avellino non può essere disatteso”.

“Il dramma dell’Isochimica è il frutto della totale assenza di una classe politica capace e competente. Sarà un mio personale impegno interessare il Parlamento del dramma che gli operai, i loro familiari e gli abitanti di Borgo Ferrovia vivono da oltre 30 anni”, conclude Maraia.