Alfredo Picariello – Bicchiere mezzo pieno. Per la Stellantis, ex Fca, di Pratola Serra e, più in generale, per il futuro dell’automotive, settore che regge una grande fetta di prodotto interno lordo di Campania e provincia di Avellino. Bicchiere mezzo pieno proprio per l’Irpinia, almeno questo è il pensiero di Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia, associazione nazionale filiera industria automobilistica. L’ottimismo dell’imprenditore, uno dei più quotati e conosciuti in Italia e nel mondo, è emerso nel corso del convegno “Quale futuro per lo stabilimento Stellantis di Pratola Serra nel nuovo modello di mobilità”, organizzato dalla Fiom Cgil e le rsa della fabbrica irpina.
“Pratola Serra – dice Scudieri – fa parte dell’identità Stellantis. Di solito, a quelle latitudini, si osserva il più religioso riserbo e segreto sulle strategie future. Ma io so che lo stabilimento irpino è particolarmente apprezzato e tenuto in considerazione dai vertici della multinazionale nata dalla fusione tra i gruppi Psa e Fiat Chrysler Automobiles. Sono quasi certo che l’azienda di Pratola possa avere un’identità per intraprendere quella svolta, quella tecnologia, semmai l’ibrido, che farà parte della mobilità del futuro”.
Scudieri non si sbottona, ovviamente, ma è certo di quel che dice. Del resto lui, patron del Gruppo Adler Pelzer, farà parte di un pezzo molto importante nel processo di rilancio e modernizzazione del settore automotive in Irpinia. A Lioni, Scudieri lavora alacremente per “Borgo 4.0”, una piattaforma tecnologica per la mobilità sostenibile e sicura, grazie ad un programma di innovazione tecnologica applicata all’industria, che vedrà impegnati 54 imprese del settore, 3 Centri di Ricerca pubblici e le 5 Università Campane, oltre al Cnr.
“In Alta Irpinia – dice l’imprenditore campano – tutto il mondo verrà a testare nuove tecnologie. Si aprono, quindi, grandissime opportunità. Il futuro passerà per Lioni”.