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Statua in Piazza Libertà, l’Ordine degli Architetti contro l’Amministrazione comunale

“Rileviamo con rammarico il mancato coinvolgimento del nostro Ordine per la diffusione del bando relativo all’esecuzione dell’opera scultorea destinata a Piazza Libertà”.

È quanto dichiara in una nota stampa il neo presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Avellino, Erminio Petecca.

“Il bando – prosegue il presidente Petecca – benché fosse rivolto agli artisti presenti su tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di solo 9 artisti irpini. A nostro avviso la scarsa adesione, con l’esiguo numero di proposte pervenute, è stata dovuta alla limitata comunicazione e diffusione dei proponimenti.

L’Ordine degli Architetti, che ho il piacere di rappresentare da pochi giorni, sarebbe stato ben lieto di collaborare diffondendo l’iniziativa a tutti gli Ordini professionali e quindi a tutti gli architetti d’Italia che, per l’argomento trattato, sono interlocutori privilegiati. Ovviamente non entriamo nel merito e non mettiamo in discussione la qualità dell’opera, né il valore dell’artista e men che meno del livello della commissione valutatrice, tra l’altro composta da uno dei migliori artisti italiani: Arcangelo.

Il nostro unico rimprovero va all’Amministrazione, per non aver tenuto conto della forza del nostro Ordine in termini di comunicazione e diffusione a livello nazionale. Diversamente, l’iniziativa avrebbe potuto assumere un carattere nazionale di più ampio respiro uscendo dall’imbarazzante provincialismo invece di chiudersi in un ingiustificabile e presuntuoso comportamento, che alimenta solo il dissenso di fasce sociali di cittadini o di loro rappresentanti, come già è stato con il concorso della piazza, con il quale l’amministrazione comunale avrebbe potuto cercare il dialogo con le associazioni e i professionisti preposti alla riqualificazione urbanistica degli spazi pubblici.

A questo punto l’amministrazione comunale deve augurarsi di non aver offerto lo spunto per aprire con anticipo l’autunno caldo delle polemiche”.

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