Squacqualacchiun, tamacelle e Zompacardillo sul palco di Teora

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Teora – Carnevale e tradizione ritornano oggi a Teora. Li Squacqualacchiun ripercorrono le vie del paese per riportare buon umore e buona fortuna. Nati probabilmente nella cultura del profano approdati al sacro e al mito di Sant’Antonio Abate non si conosce di essi né il tempo né il luogo di nascita. Lo Squacqualacchion ritorna oggi per costruire una giornata all’insegna della tradizione, tra maschere, cucina e musica. È tradizione con la maschera che gira per le vie del paese, che al calar del sole bussa alle porte e che seppur di aspetto sgradevole e poco rassicurante in realtà è di buon auspicio. Li Squacqualacchiun dopo aver tanto girato e vagato si dirigono verso la chiesa di San Vito per compiere i famosi giri intorno al falò, sorta di saluto alla popolazione. Dopo il rito lo Squacqualacchiun sparisce per riapparire l’anno successivo. Altra tradizione quella delle tamacelle, arte culinaria teorese che prepara polpette con le interiora di maiale aromatizzate con il rafano. Tradizione anche sotto l’aspetto musicale con i Tammorrari del Vesuvio, guidati da Simone Carotenuto che questa sera racconteranno la tradizione a modo loro. Tradizione tra le più pure nel panorama musicale campano, sul palco teorese questa sera alle 20,00. Tradizionale sarà anche la tarantella montemaranese che con i Zompacardillo riempirà le vie del paese con la musica carnevalesca per antonomasia qui in Irpina. Il pomeriggio teorese insomma sarà ricco di quanto fa cultura, di quanto una comunità può conservare di più prezioso per il proprio futuro che mai avrebbe senso se svincolato da simili tesori.

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