Bisaccia – Una lettera aperta è stata indirizzata ai vertici dell’Asl Avellino e ai responsabili della programmazione sanitaria regionale per richiamare la loro attenzione sulla struttura SPS di Bisaccia. Contenuto della missiva anche una richiesta di incontro utile a discutere della condizione dei servizi sanitari in Alta Irpinia.
A mettere nero su bianco sono stati i due consiglieri di minoranza Pasquale Gallicchio e Donato Sena della lista Bisaccia Futura che continua il suo impegno a favore della comunità bisaccese e del territorio altirpino.La comunicazione è stata inoltrata a Mario Nicola Vittorio Ferrante Direttore Generale Asl Avellino, Maria Concetta Conte Direttore Sanitario dell’Asl Avellino, Franco Romano Direttore Amministrativo dell’Asl Avellino, Rosaria Bruno Responsabile del 118, Antonio Postiglione Coordinatore del Sistema Sanitario regionale, Enzo Alaia consigliere regionale e Presidente della V Commissione Sanità Regione Campania.
I temi finiti sotto la lente dei due consiglieri comunali sono stati gli stessi anticipati in campagna elettorale: l’apertura di un servizio di Radiologia presso la struttura SPS di Bisaccia da collegare in rete con gli ospedali di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, la situazione degli ambulatori e il funzionamento della postazione PSAUT – SPS Bisaccia.
«L’apertura di un servizio di Radiologia a Bisaccia – afferma Gallicchio – è stata annunciata già nel febbraio 2023, ma a tutt’oggi non c’è traccia di questo potenziamento. Noi ne sollecitiamo la celere realizzazione.
Per la questione degli ambulatori in passato si poteva usufruire dei servizi di Cardiologia, Reumatologia, Pneumologia, Endocrinologia, Diabetologia, Ortopedia, Chirurgia, Urologia e Neurologia, oggi sono scesi a quattro con Dermatologia e Oculistica per i quali si chiede un potenziamento della strumentazione, Chirurgia con prestazioni di appena sei ore una volta a settimana, Otorino e Screening ginecologico come Consultorio. Intanto, notiamo che ultimamente in materia di ambulatori ne sono stati aperti ben 25 presso l’Ospedale di Ariano Irpino. Tra prestazioni presso i Distretti sanitari e quelle ambulatoriali presso gli ospedali di S. Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino si rischia di tralasciare la SPS di Bisaccia. Apprezziamo lo sforzo della Direzione Generale nel migliorare la qualità dell’offerta sanitaria nonostante le difficoltà finanziarie, ma abbiamo l’obbligo morale e civile di rimarcare quanto avviene nei nostri territori, di fronte al quale, siamo certi, la struttura aziendale saprà dare risposte concrete e convincenti.
Il nostro appello è rivolto anche a sollecitare un miglioramento dell’Emergenza-Urgenza, ciò significa che soprattutto i consiglieri regionali, in particolare quelli irpini, devono trovare il modo di valutare le prestazioni sanitarie nelle zone interne, penalizzate da un preoccupante spopolamento, non utilizzando gli stessi parametri dei grossi centri. Un intervento legislativo del Consiglio regionale potrebbe significare un primo segnale di concreta attenzione».
«La sanità nel nostro territorio – afferma Donato Sena – è stata sempre una questione delicata. Dopo la chiusura dell’ospedale di Bisaccia e l’apertura della SPS di Bisaccia i problemi e le emergenze non sono terminate. Per questo motivo, come consigliere comunale di Bisaccia, sento l’obbligo di spronare la politica regionale a una maggiore attenzione sulla sanità nelle zone interne e sollecitare la dirigenza dell’Asl di Avellino a potenziare la Struttura Polifunzionale di Bisaccia. Occorre anche rafforzare urgentemente il PSAUT, dove mancano dotare le ambulanze di medici a bordo, attivare un servizio di radiologia. Bisaccia ha bisogno di avere più servizi a favore del territorio. Il bacino di utenza è abbastanza grande. Si parla tanto di potenziare la sanità territoriale e per questo motivo chiediamo come rappresentanti delle istituzioni locali di adottare un cambio di passo a favore della SPS di Bisaccia. Su questo tema, come pure su altri saremo sempre in prima fila per provare a migliorare i servizi essenziali delle comunità irpine».