Spray urticante al concerto: spruzzato per dividere cani randagi. Grande successo per Luca Carboni a San Potito

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Alfredo Picariello – Prima del concerto di Luca Carboni di ieri sera a San Potito Ultra, è stato spruzzato dello spray urticante. E’ stato un uomo, di circa 50 anni. E lo ha fatto non per seminare panico, ma per dividere dei cani randagi che si stavano azzannando pericolosamente. L’uomo, prima di spruzzare lo spray, ha anche avvertito le persone che si trovavano nei pressi. Molto probabilmente a causa del vento la nebulosa si è diffusa ed alcune persone hanno avvertito dei leggeri malori. Il fatto è stato ricostruito dai carabinieri che si trovavano a San Potito per effettuare il servizio di ordine pubblico. I militari sono prontamente intervenuti ed hanno subito individuato l’uomo. E ristabilito la calma senza grossi problemi.

Luca Carboni è salito sul palco alle 22 in punto, applaudito ed acclamato. Il pop d’autore nel live è sorprendente, lo show è colorato: luci e laser emergono da un maxischermo digitale. Le immagini raccontano e amplificano il lavoro musicale, fotografie della carriera si uniscono a quelle che hanno segnato la storia da sessanta anni fa ad oggi. Per i suoni, l’artista ha voluto una situazione molto elettronica figlia dell’ultimo album, accompagnata da momenti più acustici o più elettrici. Sul palco è con la sua band: Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Vincenzo Pastano alle chitarre, Fulvio Ferrari Biguzzi alle tastiere.

Il concerto è un crescendo. Ci sono l’elettronica di Sputnik (Una grande festa, Io non voglio, Amore digitale, Due). A metà concerto, l’apoteosi con “Farfallina”. La cantano tutti, a squarciagola. E sono decine e decine i telefonini accesi per immortalare il momento. Subito dopo “Silvia lo sai”. E sono brividi, soprattutto per i tanti che sanno bene il significato della canzone. Si canta e si salta con “Luca lo stesso”, “Bologna è una regola”. Carboni lascia il palco alle 23.30, ma dopo un po’ ritorna. Un’ovazione lo accoglie. Ed attacca con “Mare Mare” ed altri canzoni.
Un tripudio e lui, dal palco, saluta e rigrazia. “Siete tanti e da quassù siete bellissimi. Grazie San Potito”.