Sperone: Alaia e Addeo incontrano i giovani per la giornata della memoria

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di Antonietta Miceli – Shoah, un giorno per non dimenticare. Un modo per ricordare, a chi c’era e a chi no, a chi conosce e a chi ignora, quello che l’uomo dell’Europa civile è stato in grado di non fermare. Di non combattere. Di non denunciare. Un’occasione per celebrare l’epilogo apparente di un dramma che ancora si perpetua in tante guerre, civili e non, negli episodi quotidiani di intolleranza, ingiustizia, ineguaglianza nel mondo. Nelle discriminazioni, nella violenza gratuita, negli egoismi razziali. Insomma, un momento per incontrarsi e riflettere non solo sulle tragiche conseguenze dell’effimero delitto umano, ma anche sulle opportunità di cui ogni giorno gli uomini, e soprattutto i giovani del ventunesimo secolo, dispongono per cambiare il volto della storia, partendo dalle proprie singole esperienze di vita. Così, in occasione della ‘Giornata della memoria’, e nel pieno rispetto della legge del 20 luglio 2000, numero 211, numerose scolaresche anche locali si riuniscono per dare corpo a momenti comuni di narrazione e riflessione, partendo dal ricordo dell’olocausto, delle leggi razziali, della persecuzione italiana (ma non solo) dei cittadini ebrei, dei deportati militari e politici, degli omosessuali e degli invalidi. Una parte di umanità (si parla quasi di 10 milioni di vittime, di cui almeno la metà ebrea) esclusa per nascita dalla condivisione dei basilari diritti umani. Un nemico inventato per questioni di potere e per difendere una assurda mania di onnipotenza (l’ideologia della razza ariana). Ma non tanto assurda da essere in tempo ostruita, fermata, denunciata da uomini tanto evoluti e civilizzati da avere in pugno i migliori saperi della scienza, della chimica e della fisica. E’ per questa ragione, per il terrore che possa riaccadere nonostante l’evolversi continuo dei tempi e delle generazioni, che dopo anni di silenzi, quando tutto il marcio nascosto è finalmente arrivato alla luce, che si dice ‘basta’. Oggi dire ‘basta’ significa soprattutto partire dai giovani. Gli unici canali per serbare la memoria di quegli stermini. E l’Irpinia non viene certo meno a questa grande responsabilità. Numerose sono infatti le manifestazioni oggi in cartellone in tutta la provincia, come l’incontro-dibattito che si svolge questa mattina, alle ore 10, a Sperone, nel Vallo Lauro Baianese. Dietro iniziativa del primo cittadino Salvatore Alaia, la casa comunale diventa infatti palco di commenti e riflessioni per i giovani alunni delle scuole elementare e media del comune. Insieme al primo cittadino speronese sarà presente al tavolo degli interventi il sindaco di Marzano di Nola, Franco Addeo, in qualità di ambasciatore di pace del Vallo Lauro Baianese, il corpo docente dei rispettivi istituti (tra cui, per la sezione distaccata della media Parisi a Sperone, le professoresse Chiara Napolitano, responsabile di sede, Amelia Vacca e Maria Rosaria Di Rienzo, nota anche per le sue qualità di scrittrice raffinata, insieme al dirigente scolastico Amelito Pellegrino). Saranno poi gli alunni delle due quinte elementari e quelli della terza A (Berardino Festa, Anna Costanzo, Giovanni Orefice, Sebastien Vetrano) e della terza B (Tommaso Lippiello, Mario Fiordellisi, Paolo Della Croce, Antonio Mascolo), ad improvvisarsi ‘narratori’ e ‘poeti’ con versi e pensieri prosati che spaziano dai ricordi dei personaggi più conosciuti ed amati della letteratura e della storia (Anna Frank e Giovanni Palatucci, tra l’altro irpino di origini montellesi) alla professione di ideali puri, quali lo spirito di uguaglianza, la bellezza della diversità, la cultura vera, la speranza. “Io ho avuto personalmente l’opportunità di visitare il campo di sterminio di Auschwitz in Polonia – dichiara il sindaco Alaia – La sensazione è stata tremenda. A distanza di sessant’anni si percepisce ancora il silenzio cupo della morte e l’eco dei lamenti dei condannati vagherà per sempre in quei posti, per l’eternità. Perciò, non possiamo e non dobbiamo dimenticare chi, per il semplice fatto di essere ebreo, è stato ucciso barbaramente dopo aver subito sevizie e torture indicibili. Il giorno della memoria deve essere il giorno del ricordo di ogni uomo, di ogni individuo responsabile che ama e rispetta la vita propria e quella degli altri”. “E’ importante organizzare questi momenti di incontro – conclude il primo cittadino Addeo – perché servono a dare voce alla memoria e a ripercorrere quegli episodi che hanno costituito un orrore per l’umanità. Ricordare serve ad evitare che ne accadano altri simili in futuro. Per questo, occorre parlare sempre più spesso di pace ed individuare gli strumenti necessari per mantenerla dove c’è e raggiungerla dove ancora manca”.

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