SPECIALE-VIDEO/ L’appello di Vanessa Ledezma al Papa ed ai politici: “Liberate mio padre”

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Sono ore di grande concitazione per la famiglia di Antonio Ledezma, il sindaco di Caracas di origini irpine che, la notte dello scorso 31 Luglio, è stato arrestato assieme al leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, a seguito di un’operazione dell’intelligence governativa venezuelana disposta dal Presidente Nicolas Maduro, in carica dal 2013. 

L’ingiusta accusa è di cospirazione e di tentativo di colpo di stato, per la quale Antonio Ledezma era già stato arrestato nel 2015.

Il 19 febbraio di quell’anno, infatti, una decina di agenti del Sebin (i servizi segreti venezuelani) fecero irruzione senza mandato ed in assetto da guerra nel suo ufficio, prima di incappucciarlo e di condurlo nel carcere militare di Capo Verde (dove si suppone sia attualmente detenuto, benché non si abbia ancora alcuna conferma in merito).

Da mesi il Venezuela giace sull’orlo di una guerra civile, soffocata dal sangue della repressione di un regime che, fino ad ora, non ha esitato a togliere la vita ai suoi giovanissimi oppositori che, con coraggio e voglia di riscatto, continuano a lottare per la libertà e la democrazia nel loro Paese.

Abbiamo raggiunto via Skype Vanessa Ledezma, figlia del diplomatico italo-venezuelano (sulle cui sorti resta ancora un pesantissimo silenzio), dalle cui parole traspare tanta preoccupazione ma anche consapevolezza e determinazione, per il prosieguo di una battaglia di civiltà a contrasto di quella che lei stessa definisce “la più grave repressione dittatoriale al momento in corso nel Pianeta”.

Vanessa, anch’essa molto attaccata all’Irpinia dove vivono i familiari tra cui gli zii Sonia Bruno (ex consigliera comunale di Grottaminarda) e Giuseppe Bruno (Attuale presidente di Confindustria Avellino), vive e lavora attualmente a Ferrara dopo la fuga dal Venezuela per motivi precauzionali.

Da qui il suo appello a Papa Francesco ed ai leader mondiali: “In Italia sono in tanti ad aver alzato la voce per il popolo venezuelano, ma abbiamo bisogno di azioni più concrete. Al Papa, che ha già condannato duramente il regime auspicando la pace, chiedo ancora una volta di intercedere per il popolo e per i giovanissimi ragazzi uccisi, che hanno lottato consapevolmente per una libertà che non hanno mai avuto. Siamo un paese cattolico, ed in un momento così drammatico abbiamo bisogno del suo intervento”.

Grande la solidarietà che è giunta da Grottaminarda, paese di origine della famiglia Ledezma: “E’ solo grazie al sostegno e alle parole ricevute dai miei familiari se in questo momento trovo la forza di parlare. In Irpinia è rimasta gran parte della nostra famiglia, che continua a sostenere mio padre nella lotta per il futuro democratico del Venezuela”.

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