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Speciale Rosatellum/ De Angelis: “Il voto disgiunto avrebbe aperto uno spazio di libertà”

Pasquale Manganiello – Dopo il sì della Camera, i detrattori del Rosatellum bis affilano le armi in vista dell’iter in Senato, che nelle intenzioni della maggioranza dovrà essere rapido e indolore. È sempre più probabile che il governo ponga la fiducia anche a palazzo Madama. Oggi si riunirà la conferenza dei capigruppo del Senato: l’obiettivo, viene confermato da fonti dem, è di avviare l’esame della riforma in commissione già all’inizio della prossima settimana, così da farla approdare in Aula per la discussione generale il martedì successivo e fissare il voto finale al massimo entro la mattina di giovedì 26.

Carmine De Angelis, sindaco di Chiusano San Domenico e docente di diritto pubblico e costituzionale, spiega ad Irpinianews come funzionerà il nuovo sistema elettorale che, salvo franchi tiratori dell’ultima ora, ci accompagnerà nella prossima tornata elettorale.

De Angelis, il Rosatellum bis ha, secondo lei, vizi di incostituzionalità come l’Italicum ed il precedente Porcellum?

“Sono meno certo che ci siano elementi di incostituzionalità rispetto all’Italicum ed al Porcellum. Il dispositivo complessivo ha superato i vizi legati alla non riconoscibilità all’interno delle liste bloccate dei candidati grazie alla ristrettezza del listino in quota proporzionale e, inoltre, non c’è il premio di maggioranza conferito ai partiti senza una soglia e quindi sproporzionato. Questi elementi sono superati perché il nuovo sistema elettorale individua una legge mista: un terzo sarà uninominale, due terzi proporzionale. Dà spazio alla rappresentatività territoriale con il sistema uninominale mentre l’altra parte proporzionale riduce i nominati a 3 o 4 affermando il principio di riconoscibilità.”

Quali sono, quindi, le criticità sollevate da tanti opinionisti?

“Le criticità riguardano il voto disgiunto impossibilitato e la possibilità delle pluricandidature. Ciò comporta una non rappresentatività territoriale degli eletti.  Il voto disgiunto apriva uno spazio alla libertà del voto dell’elettore che avrebbe potuto tenere la rappresentanza partitica col proporzionale e libero arbitrio sulla quota uninominale. Abbiamo invece un effetto a trascinamento: chi vota il partito vota l’uninominale e viceversa. Questa cosa non esiste da nessuna parte, nè in Inghilterra nè in Germania, un profilo di vulnerazione della libertà di voto. Non c’è palese illegittimità ma non mi sentirei di gridare allo scandalo assoluto.”

Dal punto di vista politico quali sono gli effetti di questa legge?

“Di sicuro la fiducia e le suddette criticità elencate, dopo due sentenze della Corte Costituzionale, dimostrano poca attenzione nei confronti della Consulta e dei cittadini. Gli obiettivi di una legge elettorale sono due: o il sistema rappresentativo col proporzionale puro, cioè la legge uscita dalla Consulta, o un modello per la governabilità che spinge verso un sistema uninominale. Il Rosatellum è un sistema misto che pone il rischio che non ci sia un risultato certo. C’è da dire che i sistemi elettorali non sono la panacea, siamo un Paese spaccato in tre e di fronte a questa frammentazione non c’è un sistema che consente di sapere chi vince le elezioni la sera stessa del voto.”

E per quanto riguarda i collegi? Cosa succederà in Irpinia?

“Se la legge passerà al Senato, sarà il Governo ad individuare i collegi uninominali entro trenta giorni. Ci troviamo di fronte a collegi uninominali che inevitabilmente accorperanno, in Irpinia è possibile che ci siano due collegi: collegio Irpinia e collegio Irpinia-Sannio. L’operazione è delegata al Governo sulla base della continuità territoriale, valutando eventuali pareri delle Prefetture. Non credo che ci sarà un’omologazione col salernitano. il listino proporzionale, invece, dipenderà dalla densità demografica.”

Secondo lei il Rosatellum passerà al Senato?

“Se non passa al Senato ci troveremo di fronte ad un sistema impazzito. A quattro mesi dalle elezioni non credo che le forze di maggioranza possano permettersi tali scivoloni”.

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