A seguito della notizia diffusa nel pomeriggio di ieri, inerente il caso di meningite che ha colpito una studentessa di Marzano di Nola, abbiamo contattato il dottore Vincenzo Rosciano, medico di Medicina Generale di Napoli.
Dottore, leggere di un caso di meningite è sempre allarmante. Spieghiamo, nei dettagli, cos’è la meningite e come si manifesta?
“La meningite è una malattia che si manifesta con l’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. Può essere di origine virale o batterica. Si manifesta con febbre alta, cefalea e, soprattutto, rigidità nucale. Altre avvisaglie sono: nausea, vomito, senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi”.
Come può avvenire il contagio?
“La trasmissione diretta avviene attraverso le vie respiratorie. I batteri responsabili della meningite si trasmettono, ad esempio, per mezzo di tosse, starnuti o baci, provocando, nella maggioranza dei casi, semplici ed innocue infiammazioni delle suddette vie. E’ comunque, importante, sottoporre a controllo preventivo le persone a contatto con l’infettato al fine di evitare una ulteriore diffusione”.
Quanto è importante la vaccinazione?
“La vaccinazione è molto importante anche se non da la copertura completa. Esistono, però, dei vaccini trivalenti e quadrivalenti che garantiscono una buona copertura e sono fondamentali soprattutto per i bambini”.
Quali sono i danni permanenti che può causare?
“La meningite può essere anche fulminante e, dunque, manifestarsi nella forma più pericolosa perché può portare alla morte nel giro di 24 ore, oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, ed epilessia”.
Qual è la terapia?
“Contro le meningiti batteriche ci sono gli antibiotici, che vengono somministrati a coloro che hanno avuto un contatto stretto con la persona ammalata. Gli antibiotici riescono a evitare che gli altri si contagino. Resta importantissima la prevenzione”.
Siamo nel 2017 e parliamo ancora di meningite…
“Parliamo ancora di meningite perché è una malattia che non si può debellare. Purtroppo, anche la vaccinazione non dà una copertura completa. Non v’è, a mio avviso, una cultura diffusa sulla vaccinazione, soprattutto per quanto riguarda i bambini nei primi anni di vita”.
di Anna Vecchione