QUINDICI- Un’intercettazione “chiave” nel processo davanti ai giudici del Tribunale di Avellino ad Antonio Mazzocchi, elemento di primo piano del clan Graziano, finito davanti ai giudici con l’accusa di aver esploso nell’aprile 2019 numerosi colpi di fucile (un’arma di precisione calibro 7,64) contro la sede nel Vallo di Lauro di IrpiniAmbiente). Il pm antimafia Henry Jhon Woodcock, che da ieri si occupa dell’istruttoria dibattimentale, ha chiesto l’acqusizione tra gli atti del processo ai danni di Mazzocchi di una intercettazione datata maggio 2019 e raccolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo dell’ Arma di Avellino nell’ambito di una diversa inchiesta per una serie di estorsioni nel Vallo di Lauro e per associazione a delinquere di stampo mafioso. Si tratta di una conversazione telematica captata dai militari di Via Brigata in cui, facendo riferimento al mancato rinvenimento di armi durante un controllo nelle campagne di Ima (frazione di Lauro), aveva riferito alla moglie: “quello si crede che la pazziella (che sia uno scherzo ndr) la maggior parte delle armi che stanno lì sopra, hanno sparato già tutte quante..perché ero venuto un po prima che sparai a Cesare, io lo tenevo dentro un tubo”. Per gli inquirenti il riferimento a Cesare sarebbe proprio legato al coordinatore di IrpiniAmbiente che al momento delle esplosioni di colpi era nella sede. Sulla richiesta di acquisizione c’è stata l’opposizione del difensore di Mazzocchi, l’avvocato Sabato Graziano, che ha eccepito il ritardo nel deposito di un atto che all’epoca dei fatti era già noto alla Procura e relativo poi ad un procedimento diverso da quello per cui si era a processo. Una questione su cui il collegio presieduto dal giudice Roberto Melone si è riservato. Il prossimo 10 gennaio molto probabilmente si saprà se gli atti chiesti dalla Dda di Napoli saranno acquisiti al fascicolo del processo o meno. Sempre nel corso dell’udienza sono state acquisite anche le dichiarazioni del sostituto commissario Alfredo Genovese, in forza alla Squadra Mobile di Avellino, che ha condotto le indagini giunte a processo nei confronti di Mazzocchi.