LIONI- Anche l’ultimo degli indagati per una rete di spaccio operativa in Alta Irpinia non è più gravato da alcuna misura cautelare.
Si tratta del principale indagato, un commerciante, che avrebbe fatto anche pagare la dose di droga con il Pos, circostanza però sempre negata dallo stesso.
A deciderlo i giudici della X Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli. I giudici del Tribunale della Libertà hanno accolto uno dei motivi dell’impugnazione della misura cautelare da parte dell’avvocato Salvatore Rosania, ovvero quella relativa alla mancanza di alcuni decreti autorizzativi delle intercettazioni.
Da qui la perdita di efficacia della misuta cautelare. Già al termine dell’ interrogatorio di garanzia il Gip aveva revocato la misura nei confronti di due indagati in concorso, che erano finiti ai domiciliari (in totale gli iscritti nel registro sono cinque). Il presunto pusher con il Pos che spacciava cocaina e hashish con l’appoggio anche di familiari e sodali.
Ad eseguire gli arresti i Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, che avevano eseguito la misura cautelare chiesta ed ottenuta dalla Procura. Lo spaccio avveniva con metodi di pagamento piuttosto insoliti: grazie all’uso di un Pos, i consumatori potevano usare anche carte prepagate.
Nel corso delle indagini è stato possibile documentare numerosi spostamenti del gruppo in zone fuori provincia e procedere, tra il mese di maggio e giugno del 2021, all’arresto di un componente del sodalizio trovato in possesso di circa 50 grammi di cocaina e di 100 grammi di hashish e di una donna trovata in possesso di circa 100 grammi di hashish nascosti nelle parti intime.
Ora si attende la chiusura delle indagini preliminari e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.