Con la circolare n. 133 del 19 luglio scorso, l’Inps fornisce chiarimenti in merito al riconoscimento del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), previsto dalla legge di Stabilità 2016 e specificato nel decreto ministeriale del maggio scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 luglio scorso.
Si tratta – ricorda l’Inps – di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico (pari a € 80 per ogni componente del nucleo sia minorenne che maggiorenne) alle famiglie in condizioni economiche “estremamente disagiate”, nelle quali siano presenti minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza accertata e con un valore Isee non superiore s € 3.000.
L’INPS spiega che: “Il sussidio è subordinato ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole nonché con soggetti privati ed enti no profit. Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia”.
Il decreto del Governo affida ai Comuni la gestione operativa delle domande ed il relativo accoglimento/diniego, mentre l’Inps è chiamato ad effettuare i controlli delle posizioni dei soggetti richiedenti per verificare il possesso dei requisiti richiesti.
La CGIL di Avellino ha manifestato un parziale disaccordo sul contenuto del Disegno di Legge che tende dare il solito contributo/sussidio finanziario ma non interviene sulle reali cause del disagio, legato a mancanza di lavoro e precarietà. Intanto ci giungono già notizie di faccendieri e politicanti, di infimo ordine, che pensano di utilizzare clientelarmente le misure sul disagio, raggirando e i disagiati in vari comuni.
La CGIL di Avellino, con la Federconsumatori, tenuto conto di queste segnalazioni e che l’accesso alle misure previste dalla normativa riguarda una platea di cittadini e di famiglie individuate tra le più disagiate, quindi più bisognose di assistenza e di consulenza, mette a disposizione i propri “sportelli di servizio” per offrire un aiuto materiale a tutti coloro che intendono partecipare ai benefici previsti e chiede a tutte le amministrazioni coinvolte la massima pubblicità e trasparenza.