Alcuni giorni fa la Federal Bureau of Investigation tramite l’Interpol comunicava ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino l’emissione in campo internazionale di un’ordinanza di carcerazione emessa dal tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto sud di New York per i reati di associazione criminale ed estorsione nei confronti di Fusco Emilio, 42enne, originario di Quindici, ritenuto un pericoloso affiliato alla famiglia mafiosa dei Genovese, operante in New York.
I militari del Nucleo Investigativo, dopo aver concentrato la loro attenzione su Quindici ed in particolare sull’abitazione del ricercato, effettuando per giorni numerosi appostamenti, hanno esteso le ricerche anche fuori provincia, iniziando a pedinare amici e parenti ed arrivando a stringere il cerchio nella provincia di Napoli ed in particolare in un paesino vicino Sorrento. I carabinieri indecisi su dove esattamente potesse trovarsi il ricercato per giorni, dopo essersi travestiti da operai dell’Enel, netturbini, si sono appostati nella zona riuscendo a localizzare l’abitazione nella quale l’uomo si nascondeva.
Gli uomini dell’Arma dopo aver individuato il ricercato, sono riusciti ad avvicinarlo senza consentirgli opporre resistenza.
Nella circostanza è stata anche perquisita l’abitazione dove sono stati rinvenuti 10mila euro in contanti oltre ad altrettanti dollari, nonché altro materiale al vaglio degli inquirenti. Fusco, appartenente alla Famiglia malavitosa di New York, denominata Genovese, risulta coinvolto, nel Distretto Sud di New York, nel presunto racket delle estorsioni, in diversi omicidi ed in altre attività criminali poste in essere dalla citata cosca mafiosa.
In particolare, unitamente ad altri due complici, il 4 novembre del 2003, ha partecipato all’omicidio di Gary Westerman, il cui corpo è stato scoperto nel mese di aprile 2010 in Massachusetts oltre che, nello stesso anno, a quello del tentato omicidio di Frank Dadabo. I menzionati fatti di sangue, oltre quelli delle estorsioni, sono stati posti in essere al fine di aumentare l’egemonia della famiglia Genovese nella metropoli di New York.
L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Avellino, a disposizione della Corte d’Appello di Napoli competente per i mandati d’arresto internazionali.
Redazione Irpinia
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