Michele De Leo – La Lega resta il primo partito, ma il consenso continua a calare. Il sondaggio di Nando Pagnoncelli – pubblicato da Il Corriere – vede la forza politica guidata da Matteo Salvini attestarsi poco sopra il 23% dopo aver superato – prima dell’avvento del Covid 19 – il 30%. Il centrodestra rimane, però, in vantaggio: se la Lega cala, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni continua a guadagnare consensi e diventa – secondo il sondaggio Ipsos – la terza forza politica del Paese, capace di attestarsi sopra il 17% e superare il Movimento Cinque Stelle. Resta ancorata ad un misero 7% – dopo i fasti degli anni passati – Forza Italia. Nella coalizione di centrosinistra, invece, il Partito democratico mantiene un confortante 21% mentre – ed è questa la notizia più importante – Azione di Carlo Calenda sarebbe il primo tra i partiti minori, in grado di lasciarsi alle spalle Leu, Italia Viva di Matteo Renzi e Più Europa di Emma Bonino. Inutile ribadire – come ha fatto pure Pagnoncelli – che si tratta di sondaggi e che potrebbero essere smentiti dalle urne. Rappresentano, però, una fotografia importante di quello che è l’attuale momento politico del Paese. La rivelazione Ipsos conferma, altresì, che il gradimento nei confronti del Premier Giuseppe Conte, pur leggermente in discesa, si attesta ancora sopra il 60%. Anche Conte – come il Governatore della Campania Vincenzo De Luca – sembra benedetto dal Covid: prima dell’emergenza sanitaria e del lockdown, il gradimento nei confronti del Presidente del Consiglio era inferiore al 50%. Oggi – secondo il sondaggio Ipsos – un eventuale partito di Conte varrebbe il 14% e rappresenterebbe la quarta forza politica italiana, in grado di superare persino il Movimento Cinque Stelle che pure lo ha voluto alla guida del’Esecutivo. Una nuova forza politica con il Premier alla guida sottrarrebbe voti soprattutto ai partiti della coalizione di centrosinistra, il Pd che finirebbe al 15,8% ed i grillini che scenderebbero sotto il 13%. Sondaggi a parte, un’eventuale avventura politica del Premier in carica potrebbe essere vista come la duplicazione del percorso già seguito da Mario Monti che con il suo Scelta Civica partiva con tante ambizioni ed un consenso che è, poi, evaporato.
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