“Qualche giorno fa la comunità di San Pietro ha pianto la morte del giovane Michele Luciano morto in un incidente stradale lungo il raccordo autostradale Salerno-Avellino. Il giovane aveva fatto rifornimento sul raccordo, alla stazione di servizio all’altezza di Baronissi. Completata l’operazione è rimontato in sella al suo scooterone ed è ripartito. Nell’immettersi sul raccordo è però scivolato ed è stato travolto da un carro-attrezzi che stava sopraggiungendo. Il giovane centauro è stato soccorso e trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Curteri di Mercato San Severino. Per la gravità del quadro clinico ne fu disposto il trasporto d’urgenza al Ruggi di Salerno. Per il giovane, di origine ucraina ma adottato da una famiglia montorese, però non c’è stato nulla da fare”.
“La giovane vita infranta e sottratta all’affetto dei suoi cari e di una intera comunità sull’Area di servizio nei pressi di Baronissi, continua la nota del rappresentante di Sel a Montoro Superiore, pone tutti noi di fronte a questo drammatico e angosciante interrogativo. Se prima di rilasciare licenze e permessi di dubbia legittimità per la realizzazione di questo enorme spazio, adibito alla sosta ed al rifornimento dei veicoli, la politica con la “P” maiuscola si fosse preoccupata di spendere i 260 milioni di euro di Fondi Fas disponibili per la realizzazione della terza corsia sul raccordo forse la comunità di Montoro non avrebbe perso uno dei suoi figli migliori. E’ un fatto indiscutibile che ogni qual volta si percorre questa arteria ormai maledetta si fanno gli scongiuri o ci si raccomanda al buon Dio con la speranza che non ci capiti nulla di male o di irreparabile”.
“Non bastano più i proclami o le interpellanze di un singolo parlamentare è tempo di agire con fermezza e dignità partendo proprio dalle Amministrazioni e dalle Associazioni presenti sul territorio in modo da scuotere le menti di chi non ascolta neanche più il verbo della normalità e della giustezza. E’ doveroso un atto riparatore nei confronti di tutte quelle potenziali vittime della negligenza, della noncuranza, della diserzione, da parte di una classe dirigente che ha smarrito il senso dell’etica e dell’appartenenza, subalterna e sottoposta alle logiche delle lobbies e del malaffare. Dobbiamo batterci affinché in futuro tutti quelli che usufruiscono di questo importante raccordo autostradale per il loro lavoro, per i loro studi universitari, per le loro vacanze, o per recarsi ad un vicino ospedale, lo facciano nella massima tranquillità e sicurezza possibili così come le norme europee e del vivere civile impongono al governo italiano”.