Solofra – Polo conciario: parla il Presidente Confapi Franco Rizzo

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“Innovazione, ricerca e qualità: sono queste le tre strade da intraprendere per la sopravvivenza del polo conciario”. E’ il presidente della Confapi provinciale, Franco Rizzo, ad evidenziare le direttive per la ripresa di un settore ‘in tempesta’. “Non si tratta di filosofia ma di un dato di fatto affinché si possa superare l’ostacolo creato dalla concorrenza con i paesi emergenti nel settore della pelle il cui lavoro non è turbato da alcun tipo di problematica. Noi, invece, siamo costretti a destreggiarci tra inquinamento e depurazione, diritto dei lavoratori, costo della manodopera”. Il presidente della Confapi, inoltre, manifesta il chiaro ‘sospetto’ di una ‘sorpresa’ dal fronte Cina, paese che negli ultimi tempi ha mostrato di essere il maggior concorrente del polo locale: “Stiamo assistendo alle prime avvisaglie. Passare da una dittatura alla democrazia in Cina è difficile ma la popolazione si sta muovendo soprattutto sul piano sindacale. L’adozione del modello occidentale non dispiace ai cinesi per questo la lotta è aperta”. Ritornando alla situazione locale, Rizzo spiega che le aziende, definite ‘sparpagliate’, appartengono ad un modello obsoleto. Con la globalizzazione, invece, è opportuno consorziarsi disponendo un’area marketing che dia “credito sicuro sul mercato nazionale ed internazionale”. Per questo passaggio, tuttavia, c’è bisogno di qualcuno che unisca tutti gli operatori conciari locali, impresa che, almeno per il momento, appare alquanto ardua. “Bisogna presentarsi uniti a tutti i vari tavoli di concertazione – precisa – altrimenti ogni tipo di battaglia avente ad oggetto l’ambiente, i lavoratori ed altro, risulterà vana”. Dunque un bilancio finale in cui emerge il quadro di un polo conciario in fermento “…grazie allo spirito di laboriosità di quei solofrani che stanno assimilando i punti fermi per la sopravvivenza del settore: impegno, professionalità e tecnica”. (di Dante Grimaldi)

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