Solofra – Pizzeria di via Casapapa: partiti 4 avvisi di garanzia

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Solofra – Nel tardo pomeriggio di ieri, su delega della Procura della Repubblica, i carabinieri della Stazione di Solofra hanno notificato 4 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti soggetti del posto, coinvolti nell’indagine che, sul finire del mese scorso, aveva portato al provvedimento di sequestro preventivo dell’area su cui sorge un noto esercizio commerciale di bar-ristorante-pizzeria ubicato in quella via Casapapa.

Il sequestro del mese scorso era scattato su ordine del G.I.P. presso il Tribunale di Avellino ed è stato conseguente al minuzioso lavoro del sostituto procuratore della repubblica di Avellino dott. Elia Taddeo, che aveva ravvisato gli estremi dei reati di invasione di terreni, deturpamento di cose altrui, abuso d’ufficio, falsità ideologica e altre violazioni urbanistiche nei confronti di 4 soggetti del posto. L’indagine, durata quasi un anno tra sopralluoghi, consulenze, acquisizioni di documenti, perizie e moltissimi altri atti di polizia giudiziaria, sempre coordinati dal sostituto procuratore, ha permesso infatti di accertare come, su di un’area di proprietà dell’I.A.C.P. destinata a centro sociale per anziani con sala lettura, e partendo da un appalto per la costruzione di un bar necessario alla funzionalità della struttura (con annesso campo di bocce e tavoli da biliardo), il titolare dell’attività abbia nel tempo realizzato e costituito una vera e propria attività a destinazione esclusivamente commerciale, con aumento di superficie per oltre 300 mq, l’occupazione delle limitrofe aree di sedimento comunale, costruzione di manufatti abusivi in spregio allo strumento urbanistico, ed il tutto avvallato da artefatte autorizzazioni e concessioni comunali in sanatoria, anch’esse illegittime ed in palese contrasto con quanto contenuto nel piano urbanistico. Per questo motivo, sono stati notificati gli avvisi di garanzia ai 4 soggetti indagati: il proprietario dell’attività commerciale, un noto architetto solofrano che ne ha curato i lavori, e due dipendenti comunali, resisi responsabili di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in autorizzazioni amministrative.

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