Solofra – Sulle vicende del rimpasto in Giunta a Solofra e sulle polemiche che l’ultimo turn-over ha scatenato a Palazzo Orsini, si registra la nota del presidente dell’Assise Civica di Solofra Pasquale Gaeta. L’esponente dell’UdC spiega: “Impiego giusto qualche minuto del mio tempo, non certo per “replicare” all’intervento che considero politicamente errato del dott. Franco Ferri membro del coordinamento Psi Solofra-Montoro, in quanto questo, se sarà ritenuto importante e opportuno, spetterà agli organi assembleari dell’UDC solofrani e/o provinciali ma solo per dare un chiarimento personale che riguarda la mia posizione in seno al Civico consesso di Solofra: passata, presente e futura. Voglio precisare che la mia recente nomina a Presidente del Consiglio non è affatto dovuto alla “risoluzione di ingorghi istituzionali” all’interno della Giunta, ovvero a risoluzioni di “probabili frizioni all’interno dell’UDC”.
Gaeta prosegue: “Essendo addentro alle cose politiche solofrane da 40 anni a questa parte il dott. Ferri dovrebbe ben conoscere la cronistoria di come sono stato nominato a questa carica. Dovrebbe cioè ben sapere che la stessa mi è stata proposta, dopo le dimissioni del precedente Presidente, in quanto membro più anziano del Consiglio Comunale in carica, e non quale consigliere dell’UDC (non so se sia giusto come discrimine ma, forse, dico forse, è un criterio che si sarebbe potuto seguire fin dall’inizio visto poi l’evoluzione delle cose in seno al Consiglio, della quale evoluzione pure il Dott. Ferri aduso alle cose politiche locali è ben a conoscenza ). Ciò detto, personalmente, non sono mai stato malato di “assessorite” e l’ho dimostrato durante tutta questa legislatura: esisteva un accordo tra i membri della maggioranza di cui faccio parte per attuare il “turn over” durante i 5 anni della legislatura: ciò vuol dire che anche il sottoscritto avrebbe potuto e dovuto entrare a far parte della Giunta (e come esperienza maturata in decenni di amministrazione della cosa pubblica, credo che, al limite, avrebbe potuto spettarmi),ma diventando Presidente del Consigli, naturalmente, ho rinunziato pienamente e scientemente a questa possibilità. Ed ho declinato anche alla correlativa possibilità, per parlare di “cose disadorne” e citando un vecchio Maestro, anche di ricevere un appannaggio 20 volte superiore a quello di Presidente del Consiglio (al quale pure ho rinunciato senza pensarci sopra due volte) che spetta a ogni membro della Giunta Municipale. Ciò, perché ho sempre creduto che il Consigliere Comunale e l’Assessore si differenzino tra loro non per le deleghe (in quanto sia la figura del Consigliere che quella dell’Assessore sono muniti di importanti deleghe nella maggioranza che siede in Consiglio) ma solo per una questione di minore o maggiore “appannaggio” legato alla carica che si occupa in maniera transeunte. E allora se, per me, l’Assessore e il Consigliere di differenziano solo per una questione di “vil danaro” e non di deleghe esercitate, ho ritenuto giusto non avanzare alcuna richiesta di entrare in Giunta, la qual cosa, come detto, pure sarebbe stata ampiamente possibile per l’attuando “turn over”. E ciò perché penso che l’opinione pubblica (soprattutto quella giovane) non abbia tutti i torti quando chiede ai politici più anziani come il sottoscritto di dare un segno concreto di moralità ed equità in questi tempi di fortissima crisi economica e “spending review” permanente. Ma per non sfuggire al punto, e per rispondere alla facile eccezione di chi obietterebbe che sono Presidente del Consiglio oltre che Consigliere di maggioranza voglio qui ribadire una affermazione che già molte volte ho fatto in passato: innanzitutto non ho mai chiesto tale carica, né sono stato entusiasta nell’accettarla (ma onorato sì), e l’ ho detto più volte, non ultima nella riunione di gruppo del 16/1/2015, prevedendo “mal di pancia” più o meno giustificati in ragione del detto “turn over” ho ribadito nell’occasione, e ribadisco qui in piena convinzione, la totale e completa messa a disposizione della maggioranza e del Sindaco della mia carica di Presidente del Consiglio. E ciò oltre che togliere alibi politici ai malpancisti di cui sopra,anche e soprattutto per motivi prettamente FISIOLOGICI. Il fatto è che essere Presidente del Consiglio richiede un impegno massimo e totale prima e soprattutto durante le lunghe e spesso estenuanti sedute consiliari e mi impedisce, quando vengano a mancare i sostituti per svariati motivi (e questo è già successo più di una volta) di potermi allontanare dalla seduta anche solo per ineludibili bisogni personali (oltre al fatto di dover rimanere in aula fino al termine di tutte le sedute ogni volta che si riunisce il Consiglio). Questo 30 anni fa, quando ho avuto l’onore di essere eletto per la prima volta consigliere di questa Città, non mi avrebbe di certo frenato, ma oggi le mie esigenze fisiologiche, purtroppo, sono diverse. Ognuno di noi fa i conti col tempo che scorre. “Panta rei”, dicevano i classici, ed io, di certo, non sono immune a questa regola. Per cui la mia carica è a disposizione sin da subito, degli amici e colleghi della maggioranza che ardessero di occuparla. Se del PD, dell’ UDC (che pure ha subito una vera e sensibile “diminutio” in Giunta e che pure conta 3 consiglieri a fronte del singolo consigliere del PSI) del PSI stesso o della “società civile” (dalla quale, qualche volta, fatico a distinguere gli iscritti ai singoli partiti), questo sarà, eventualmente, tema di discussione successiva che riguarderà i membri della maggioranza. L’unica cosa che mi preme sottolineare, nel metterla ancora una volta a piena disposizione della maggioranza e di tutto il civico consesso solofrano, è che essa la mia elezione fu votata all’unanimità da tutti i consiglieri di maggioranza. Certe volte la memoria è molto corta. Certe volte è solamente “selettiva”. Si vede che gli anni passano per tutti e non solo per me. O almeno così pare”.
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