Si riporta la nota del Consigliere Comunale di Solofra Antonello D’Urso (Prima Solofra).
Il distretto industriale di Solofra è fuori dalla zona economica speciale, la Regione non l’ha incluso tra le Zes irpine preferendo puntare su Pianodardine, Calaggio e Valle Ufita. La nostra città potrà puntare all’estensione dei benefici della Zes legati al Protocollo che l’Asi si è vista approvare. Ben magra consolazione per il distretto industriale numero uno della Campania.
Il sindaco Michele Vignola, dopo quest’ennesima figuraccia, non trova altro modo per giustificarsi se non quello di prendersela con i consiglieri regionali della provincia di Avellino e con le organizzazioni sindacali colpevoli – a suo modo di dire – di “averlo lasciato solo”.
Come può Vignola stracciarsi le vesti per il mancato inserimento nella Zes e lasciar correre – ad esempio – sul cambio di destinazione d’uso degli opifici industriali dismessi. La Zes deve attirare nuovi investimenti ma come può il nostro distretto essere appetibile per nuovi investitori se non può ospitare altre attività che non siano quelle legate all’industria conciaria?
Ed ancora. Da tempo il distretto conciario di Solofra è inserito nell’Area di crisi complessa ma non risulta che il sindaco si sia sbracciato più di tanto per sollecitare gli imprenditori a sfruttare questa misura.
L’unica spiegazione plausibile è che il sindaco Michele Vignola stia sfruttando la vicenda della zes a fini elettorali. Evidentemente Palazzo Orsini inizia ad andargli stretto e quindi aspira ad un posto in consiglio regionale. E prova a vendere ai cittadini l’immagine del politico attento al territorio.
Il problema però è che Vignola pare più preoccupato di chiedere per se stesso che per la nostra comunità. Sono i fatti di questi ultimi anni a dimostrarlo.