Solofra, D’Urso attacca Vignola sulla nomina del comandante della Municipale

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Antonello D'Urso Solofra
Antonello D'Urso Solofra

La nomina del nuovo comandante della Polizia Municipale a Solofra non ha mancato di scatenare polemiche. E’ delle ultime ore la nota del consigliere di opposizione a Palazzo Ducale Antonello D’Urso che critica il sindaco di Solofra Michele Vignola sul metodo scelto per la nomina di Graziano Lamanna. Di seguito la nota integrale di D’Urso.

 

“Per la Polizia Municipale si procederà immediatamente al concorso pubblico per l’attribuzione di Comandate del corpo”. Questo è scritto nel programma di governo di questa amministrazione e questo ha tuonato il buon Vignola dai palchi della campagna elettorale. Ancora una volta si evidenza l’ennesima contraddizione; ricordo che quando fu presentato in Consiglio Comunale il programma di governo, fu da me paragonato ad un libro dei sogni, ed ora i fatti me ne stanno dando ragione. Bugie, promesse, annunci e tante tante chiacchiere.

Si evidenzia ancora una volta, la visione di questa amministrazione e del Sindaco Vignola (faccio tutto io), di varare programmi che incidono realmente nella vita quotidiana del nostro paese, l’ho già detto e lo continuerò a dire perché la realtà della nostra cittadina è cosa assai diversa.

Basta guardare al bluff sull’accelerazione della spesa, gara su spazzamento del territorio, trasparenza, sviluppo industriale, etc. etc..

Continuando così resteremo un paese inaffidabile, che non sa dare certezze; è quanto emerge dall’ultima frittata che si sta consumando sulla nomina diretta del nuovo Comandante, al quale auguriamo sicuramente il benvenuto ed il buon lavoro. Non mi si fraintenda, ma il Sindaco non era per un concorso? Il quale avrebbe nominato un Comandante al di sopra delle parti, mentre con la nomina diretta non si poteva scegliere tra le intelligenze locali, possibile mai che in questo comune non esistano intelligenze tali da coprire questo ruolo?

Questa è la nostra reputazione provinciale, incapacità di agire per il bene del nostro paese. C’è poco altro da aggiungere, ed è figlia, inutile nasconderselo, di un esecutivo che non sa stare al passo con la straordinaria capacità delle intelligenze presenti sul nostro territorio.

Insomma, c’è un distonia profonda tra ciò che il Vignola racconta e la realtà del paese; basta andare in giro per il territorio per rendersene conto: parchi abbandonati, strade piene di buche, lavori pubblici non conclusi (vedi palazzo ducale, 18 alloggi a canone sostenibile) e l’ultima, la gestione dei lavori per la potatura degli alberi, dove sono stati lasciati sui marciapiedi i residui della potatura stessa, non curandosi della sicurezza sia dei pedoni che degli automobilisti.

Quest’amministrazione non può e non deve misurare il suo gradimento dal risultato delle primarie, questo è un errore, poiché l’entusiasmo creatosi attorno alla figura dello sceriffo nasce da un riscatto della gente; infatti, proprio nella bassa Irpinia si ha avuto il maggior numero dei voti per De Luca, in quanto persona concreta e soprattutto perché la gente ha visto finalmente la fine del Napolicentrismo ed uno stacco definitivo da chi ha governato in questa provincia che ha sempre concentrato la sua attenzione solo ed esclusivamente verso l’alta Irpinia.

Caro Sindaco Vignola, ritorni sulla terra e faccia una profonda riflessione su una reale e concreta programmazione politica ed amministrativa rivolta al nostro territorio, altrimenti in maniera umile, deponga il proprio mandato.

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