Solofra – Controlli alle inchiodatrici e rasatrici: fermate 3 ditte

0
175

Solofra – Giro di vite da parte dei carabinieri della Stazione di Solofra a contrasto del fenomeno del lavoro nero e delle irregolarità in campo di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare nelle aziende del terziario della concia. Nel mirino degli inquirenti sono finite due inchiodatrici e una rasatrice, ubicate appunto nel Comune di Solofra.

In un caso, quello dell’attività di rasatura, i militari hanno constatato la presenza di lavoro nero, perché su 8 dipendenti totali, 1 era totalmente in nero e un altro già pensionato, nonché altre violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, quale la mancata formazione/informazione del personale circa i rischi derivanti dall’attività lavorativa e la mancata sottoposizione dei lavoratori alla visita medica obbligatoria.
Non solo, perché un più approfondito controllo ai macchinari utilizzati per la rasatura delle pelli ha evidenziato come detti strumenti non fossero a norma con le vigenti disposizioni, motivo per cui il personale dell’ASL di Avellino – che ha coadiuvato i carabinieri di Solofra nelle operazioni – ha intimato all’imprenditore la chiusura amministrativa dell’attività per 15 giorni, con la prescrizione dell’adeguamento dei macchinari in parola.
Il titolare dell’azienda, nel frattempo, è stato dai carabinieri deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino per le violazioni inerenti il lavoro nero e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Negli altri due casi, invece, i carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo di due strutture conciarie, entrambe adibite all’attività d’inchiodatura pelli, per reati del tutto analoghi. Infatti, in entrambe le aziende, i carabinieri hanno avuto modo di riscontrare la presenza di lavoro nero, di violazioni alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché altri illeciti ambientali, come l’emissione dei fumi industriali in atmosfera in assenza delle previste autorizzazioni.
A causa di dette violazioni, di cui alcune anche molto importanti, come la mancata distribuzione agli operai dei dispositivi di protezione individuali o la mancata redazione di un piano di sicurezza e mappatura dei rischi derivanti dall’attività lavorativa, i due imprenditori conciari titolari delle aziende sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura delle Repubblica di Avellino.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here