Concia, la Regione fa marcia indietro sulle acque di spruzzo

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pozzi depurazione solofra
pozzi depurazione solofra

La Regione Campania fa marcia indietro sullo smaltimento delle acque di spruzzo delle aziende conciarie solofrane.

Sulla scorta di una ordinanza emessa dal Commissario straordinario per il superamento dell’emergenza Sarno, queste acque venivano assimilate a dei rifiuti speciali e come tale non potevano essere conferite all’impianto di depurazione consortile ma segregate e smaltite in discarica.

Un “trattamento” riservato unicamente alle aziende del polo conciario di Solofra visto che nei distretti della concia di Arzignano (in Veneto) e Santa Croce (Toscana) le acque di rifinizione vengono conferite normalmente presso l’impianto di depurazione.

Solo di recente, dopo l’ennesima diffida, è arrivato il decreto dirigenziale (numero 893 del 9 novembre scorso) con il quale la Regione Campania ha dichiarato “… decaduta l’ordinanza del Commissario delegato che imponeva alle aziende conciarie la segregazione delle acque di rifinizione e con essa l’obbligo del loro smaltimento come rifiuti speciali”.

Ora le aziende conciarie potranno scaricare le acque di spruzzo in fognatura ed avviarle presso l’impianto di depurazione consortile gestito dalla Cogei per il trattamento che ricevono gli altri reflui industriali e non più come rifiuti speciali.

Un fatto che comporterà una riduzione dei costi legati alla depurazione.

La vicenda giudiziaria è stata seguita dagli avvocati Giuseppe Saccone ed Antonio De Stefano del foro di Avellino che hanno commentato positivamente questo sviluppo: “Il risultato giudiziario conseguito a seguito del mandato conferito dalla Carisma spa con il sostegno del Consorzio Solofra Depurazione è di grande importanza per tutto il comparto conciario perché pur essendo riferito alla singola società è sicuramente una misura di carattere generale”, si legge in una nota.

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