All’interno dell’affollata Collegiata è tutto un fiorire di fasci di rose. Ad accogliere la folla in una chiesa gremita e commossa sono i familiari di Marina, che con dolore composto e dignitoso ricordano la giovane madre prematuramente deceduta con un inno alla vita.
Il rito prosegue con l’omelia del parroco : “Il mio abbraccio a Marina è quello di una intera comunità – ha sussurrato Mons. Pierro – E’ questa una tragedia che ci lascia muti, senza parole. Neanche il tempo potrà mai sanare il dolore che proviamo”. Il pensiero va al piccolo Achille, il figlioletto di Marina e Pasquale (sposi neanche un anno fa). “Eri generosa, gioiosa e sempre disponibile – ha ricordato il parroco – Perchè è successo questo?”.
Della tragedia che vede oggi coinvolti cinque medici delle strutture ospedaliere di Solofra e Avellino, Mons. Pierro non fa mai riferimento, se non quando la definisce “assurda”, come assurdi sono stati gli ultimi giorni vissuti dalla 27enne e per i quali gli organi inquirenti stanno cercando di fare chiarezza.
Infine, da quel momento di torpore, quasi di incoscienza in cui tutti sembrano avvolti dalla luce che emana il ricordo di Marina, si è ricatapultati nella realtà con la benedizione finale. All’uscita, tra gli applausi, il feretro della 27enne viene caricato sul carro funebre per l’ultimo saluto di una intera comunità incredula.