“Società improvvisate e poca pianificazione”. Mogavero fa il punto sul campionato di Promozione

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Antonio Mogavero
Antonio Mogavero

Sembrava destinato alla panchina del Carotenuto, invece la trattativa tra Antonio Mogavero e la dirigenza mandamentale si è conclusa con una fumata nera. L’esperienza da trainer navigato di Mogavero, con passati eccellenti anche in Serie C alla guida dell’Isernia, oltre ai trascorsi sugli scranni di Grotta, Gesualdo e Montesarchio e le esperienze al timone del settore giovanile dell’Avellino e alla guida dei ranghi tecnici della Provincia, servirà tuttavia a fare il punto sul campionato di Promozione, girone C.

Mai come quest’anno il torneo sembra più aperto che mai, con tante squadre il lizza per i playoff e quindi per la promozione, il mercato ha inoltre rafforzato nettamente alcune compagini, due su tutte il Grotta ed il Cervinara, ma occhio anche allo Sporting Accadìa, per cui la cura Fasano sembra funzionare dopo le brevi esperienze di Natale e Rivellini.

“Mai come quest’anno il torneo sembra spezzato in due – commenta Mogavero – Da una parte le squadre di vertice e dall’altra quelle di fondo classifica. Il divario tra le due parti sembra incolmabile a questo punto del campionato, le motivazioni di questa rottura sono legate, purtroppo, alla troppa improvvisazione di molte società, che non tengono fede agli impegni presi e soprattutto non danno la giusta importanza alle rispettive juniores. Quando una squadra ha bisogno di comprare da fuori anche gli under allora vuol dire davvero che non c’è programmazione, il calcio parte dalle giovanili, spesso trascurate e lasciate in balia di dirigenti e non guidate da mister capaci”.

Quali squadre, secondo lei, si sono maggiormente rafforzate dal mercato?

“Due su tutte il Cervinara e il Grotta, che hanno preso rispettivamente De Mizio e Bizzarro, ottimi giocatori per la categoria. L’organico del Cervinara è davvero incredibile per la Promozione e credo che non avranno problemi a vincere il campionato, poi c’è l’Eclanese, che ha una rosa più carente rispetto ai caudini e, infatti, nel prossimo turno senza lo squalificato Giuseppe Guardabascio potrebbero avere dei problemi. Le outsiders invece potrebbero essere la Virtus Goti, lo stesso Grotta, ma anche la Virtus Avellino, nettamente rafforzata in questa finestra di mercato. Sarà una bella corsa verso i playoff, visto che molti club ambiscono a questo obiettivo anche per i pochi punti di distacco tra loro. Ovviamente in lizza ci sono anche Paolisi, Accadìa e Solofra”.

In zona playout, invece, quali sono i club che rischiano di più?

“Ovviamente le cosiddette ‘nobili decadute’ come Ariano e Carotenuto, in netta difficoltà rispetto alle altre formazioni e da cui mi aspettavo un avvio di campionato diverso, purtroppo anche i cambi in panchina hanno inflitto sui risultati e, a volte, anche le stesse scelte societarie. Il fattore economico non va sottovalutato, credo che quando non ci sono i presupposti sia meglio non fare calcio, invece di improvvisare. Ovviamente non mi riferisco a nessun club in particolare ma faccio un discorso generale. In coda staccato anche il Taurano, che probabilmente si sta ancora abituando alla nuova categoria”.

Giuste le scelte dei continui cambiamenti in panchina operati da alcune formazioni?

“Assolutamente no, questa del cambio allenatore è una moda unicamente italiana, non è cambiando guida tecnica che si risolvono i problemi. L’allenatore può incidere un 30%, poi sono i giocatori che scendono in campo e se non ci sono giocatori adeguati è difficile poi ottenere risultati.

Ripeto spesso è una questione meramente economica, perché alcuni programmi poi non vengono più portati a termine e arrivati a dicembre le squadre si sfasciano. Bisogna invece pianificare già dagli allievi, fare crescere i ragazzi per poi farli esordire in prima squadra. Questa l’unica strada percorribile per poi ottenere i risultati”.

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