Avellino – Come ogni anno la città di Avellino ha mostrato, verso il suo Patrono, un culto non comune, che affonda le proprie radici nei secoli passati e che richiama defili da ogni angolo della provincia. Gremita la Cattedrale in occasione delle celebrazione religiosa presieduta dal vescovo Monsignor Francesco Marino. Messaggi di pace e solidarietà, ma anche di comunione fraterna e di imitazione del modello di vita abbracciato dai Santi Martiri Modestino, Flaviano e Fiorentino. “Non dimentichiamo i valori delle fede” – ha dichiarato il vescovo Marino durante l’omelia. “Seguiamo l’esempio e il sacrificio dei nostri Santi Patroni, solo così, con spirito caritatevole ognuno di noi potrà raggiungere la grazia del Signore. Uniamoci nella fede, affinché insieme si sconfiggano le incursioni negative che vibrano nella nostra società”. Una speranza, che nel giorno delle celebrazioni del Santo Patrono, è forte sintomo di una Chiesa vicina alla gente, ai problemi sociali al rincorrersi dei tempi che cambiano. Durante la celebrazione della Santa Messa, una delegazione dei volontari della ha donato alla Chiesa avellinese delle ampolline di olio votivo, usato per le solenni benedizioni, in segno di fratellanza e continuo servizio. Il culto dei Santi, Modestino, Flaviano e Fiorentino ci è stato trasmesso dal vescovo Ruggiero intorno al 1215. Al fine del rito religioso, officiato nella magnificenza del Duomo, è stato possibile anche visitare il ‘Patrimonio di San Modestino, gelosamente custodito nella suggestiva Cappella del Tesoro. Ed ancora. Festa grande anche per l’Arciconfraternita della Misericordia di Avellino per il primo pranzo consumato nella nuova sede di via Tagliamento. Nei locali dell’ex Eca, infatti, si sono affollati anziani senza dimora e disabili per il tradizionale banchetto di San Modestino. Spazio alla solidarietà, inoltre, con la donazione di un nuovo defibrillatore da parte della Banca della Campania.