“Il mio primo obiettivo è quello di riportare la Fortitudo là dove l’ho sempre affrontata, ovvero ai primissimi posti in Italia ed in Europa. Lo considero il passo in più anche per la mia carriera, quello di sentirmi parte di un progetto così importante, di poter dare il mio contributo: sono sempre stato estremamente grato alle squadre per le quali ho giocato, dallo Slovan alla Benetton, in più ho voluto provare per me stesso l’esperienza della NBA, pur sapendo che bisogna avere la fortuna di capitare nel posto giusto al momento giusto, ed anche se ho avuto poco spazio non la rinnego. Come del resto la Russia, l’anno scorso, che pure è un paese troppo distante per mentalità e costumi rispetto a… noi sloveni ed italiani. Avevo voglia di Italia, ma soprattutto di tornare ad un basket capace di coinvolgerti in campo e fuori: nessun posto può essere meglio di Bologna, da questo punto di vista. E’ così che me ne hanno sempre parlato i vari Becirovic, Smodis, Lorbek. Ma sia chiaro, non ho scelto di venire per la bellezza della città o la bontà dei ristoranti, che pure tutti mi hanno detto. La Fortitudo ha quel qualcosa in più, basti pensare all’energia che i suoi tifosi sanno darle sul campo, è esattamente quello che cercavo. E se poi ci fosse disponibile il ‘mio’ numero 10…
Hai scelto la Fortitudo, al punto da rinunciare ad offerte di Eurolega…
“Sì, ed anzi vorrei ringraziare l’Air Avellino e Zare Markovski per il grande interesse dimostrato nei miei confronti. Ma l’idea della Fortitudo, per come l’ho sempre vissuta da avversario e per il progetto che mi hanno presentato, mi ha convinto a fare questa scelta: con l’obiettivo proprio di riportarla in Eurolega, passando attraverso il ritorno nelle primissime posizioni in Italia. E’ là che ci siamo sempre incontrati, no?”.