Sito per trattamento rifiuti organici: le precisazioni dell’ATO

0
238

Il comunicato di ATO Rifiuti Avellino: “Le fantasiose ricostruzioni sul percorso avviato dall’Ato Rifiuti di
Avellino per l’individuazione di un sito in cui allocare un impianto per il
trattamento dei rifiuti organici impongono alcune precisazioni.
Anzitutto, non esiste alcun comitato segreto, tantomeno si è immaginato
di mettere a segno un blitz. La gestione dell’Ato Rifiuti di Avellino è
improntata sulla massima trasparenza, tanto che – in occasione della
prima convocazione del Consiglio d’Ambito del 30 giugno, mai
celebrata a causa di un errore formale nella comunicazione inviata ai
consiglieri – ho chiesto che fosse prontamente illustrata la situazione
attraverso un comunicato stampa.
E’ falso affermare che le convocazioni del Consiglio d’ambito debbano
essere pubbliche: io stesso, nella qualità di Presidente, provvedo alla
convocazione delle seduta attraverso una Pec inviata ai consiglieri.
Informare la stampa è una cortesia che deriva proprio dalla volontà di
portare avanti una gestione improntata alla massima trasparenza.
La mancata comunicazione in occasione dell’ultima seduta è dovuta alla
possibilità – per precisa disposizione della Regione Campania, nei cui
locali è ospitato l’Ato Rifiuti – di far accedere presso la sede di collina
Liguorini solo i consiglieri, il personale ed i collaboratori dell’ente.
Disposizioni talmente stringenti che – come ben evidenziato da diversi
organi di stampa – alcuni consiglieri hanno preso parte alla seduta
collegandosi in videoconferenza.
Non c’è stata, inoltre, una comunicazione sull’esito del confronto
esclusivamente perché questo è stato sospeso a causa della mancanza del
numero legale. Per intenderci e per fare chiarezza, nessun consigliere ha
abbandonato la seduta perché in contrasto con altri o per il delicato
argomento all’ordine del giorno.
Semplicemente, la lunga ed articolata discussione – che ha riguardato
pure i rilievi mossi dai consiglieri Giovanni D’Ercole e Fabio della
Marra Scarpone – si è protratta talmente oltre le previsioni che alcuni
consiglieri sono andati via alla spicciolata per impegni pregressi ed
inderogabili. Basti pensare che Stefano Farina è stato il primo a lasciare
l’Ato, mentre Giuseppe Giacobbe era ancora in sede quando è arrivata la
comunicazione della segretaria in merito alla mancanza del numero
legale.
E’ opportuno, dunque, sottolineare la completa assenza di contrasti –
anche di carattere politico – tra i vari consiglieri come, invece, emerge
da qualche ricostruzione.

Prima di entrare nel merito della questione argomento della discussione,
è fondamentale ribadire una premessa: il Consiglio d’ambito dell’Ato
rifiuti avrebbe potuto, da tempo, deliberare la scelta di un sito per
l’allocazione di un impianto di trattamento della frazione organica.
La nomina di una commissione – formata da esperti di altissimo
profilo – è stata l’ennesima dimostrazione del fatto che io e gli altri
consiglieri non abbiamo alcun interesse che l’impianto venga
localizzato a Chianche piuttosto che a Montella o Savignano Irpino.
La commissione ha svolto un lavoro importante, evidenziando nel
dettaglio le motivazioni per le quali la realizzazione dell’impianto in uno
dei siti è preferibile rispetto alle altre.
E’ opportuno ribadire che la relazione non è nelle mani del direttore
generale Annarosa Barbati da oltre due settimane: il direttore ha
contribuito a redigere la relazione in quanto presidente della
Commissione. In seguito al deposito della stessa, tutti i consiglieri ne
hanno ricevuto copia contemporaneamente.
La discussione del consiglio, poi, si è svolta in modo sereno e tranquillo.
I consiglieri D’Ercole e Della Marra hanno mosso una serie di rilievi per
segnalare quelli che – a loro dire – rappresenterebbero errori formali.
Il confronto sull’opportunità di decidere o di attendere qualche giorno
per favorire una serie di approfondimenti, si è protratta oltre le
previsioni, tanto da costringere la maggioranza dei consiglieri a lasciare
la sede dell’Ato Rifiuti per impegni concomitanti ed inderogabili.
La decisione sarà assunta – auspico attraverso una votazione unanime –
nel corso del prossimo consiglio e favorirà la definizione del piano
industriale: l’individuazione del sito per la realizzazione di un impianto
per il trattamento della frazione organica è fondamentale per la
definizione della tariffa”.