Avellino – Si è riunito questo pomeriggio presso il centro sociale Samantha della Porta il partito di Sinistra Democratica. All’ordine del giorno la manifestazione del 31 maggio, che vedrà protagonisti 60 sindaci dei comuni irpini, le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini che vorranno parteciparvi per protestare contro il piano predisposto dal Commissariato per l’emergenza rifiuti. La manifestazione non avrà colori politici, ma sarà un modo per coinvolgere la popolazione e informarla dei seri rischi igienico –sanitari che corre la cittadinanza irpina nell’ottica in cui vengano realizzate tre siti di grande dimensioni a valenza regionale: Pianodardine, (per il quale il tribunale del riesame ha confermato il sequestro giudiziario dell’area), per lo stoccaggio di 40.000 ecoballe; Savignano – Pustarza ove è già in avanzata fase di realizzazione un invaso per discarica di rifiuti urbani indifferenziati da 800.000 mc; Andretta — Formicoso dove è prevista la realizzazione di una piattaforma regionale di stoccaggio di rifiuti urbani e di rifiuti speciali. Tutto questo a fronte di una produzione provinciale di rifiuti di poco superiore alle 400 t. giornaliere che già con gli attuali volumi della raccolta differenziata (40%) si riducono a 240 t. giornaliere. “Sono mortificato, – dichiara il consigliere provinciale Franco Mazza – mi sembra di aver speso tempo ed energie inutilmente, nel mio ruolo alla Provincia in Commissione Ambiente. La Provincia di Avellino aveva dimostrato di saper prendere le giuste decisioni predisponendo uno specifico piano finalizzato sia a programmare le necessarie soluzioni impiantistiche sia ad implementare efficacemente la raccolta differenziata. Oggi quel piano risulta vano, in quanto è subentrato quello del Commissariamento che non prevede nessuna bonifica per Pianodardine e mette a serio rischio la salute dei cittadini”. L’iniziativa si pone inoltre l’obbiettivo concreto di proporre un idea alternativa al termovalorizzatore. “Nella nostra ipotesi di soluzione – spiega Franco Mazza – abbiamo identificato un sistema eco-compatibile che prevede una raccolta differenziata spinta e una piccola discarica ad uso provinciale per il residuo. Non vogliamo impianti di termovalorizzazione perché necessitano in ogni caso di una discarica e di un impianto di Cdr, in cui alla luce di quanto emerge “dall’operazione rompiballe” degli ultimi giorni non si sa cosa ci finisce dentro” La manifestazione chiede inoltre la provincializzazione integrata del ciclo dei rifiuti e si oppone all’uso della forza e alla tolleranza zero nei confronti di coloro che in una situazione di disagio protestano contro la discarica.
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