Il prefetto di Benevento Carlo Torlontano ha sospeso dalla carica elettiva, ai sensi dell’art. 11, comma 2 del Decreto Legislativo n. 235/2012, il sindaco del Comune di Tocco Caudio, Gennaro Caporaso, destinatario della misura cautelare personale degli arresti domiciliari eseguita nei suoi confronti nella mattinata di oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento.
Il primo cittadino è finito nell’inchiesta che ha portato stamattina alla notifica di tre misure cautelari da parte dei Carabinieri di Benevento coordinati dalla Procura guidata da Aldo Policastro. In manette è finito Nicola Panella, 59 anni di Montesarchio, mentre gli arresti in casa sono stati applicati a Gennaro Caporaso, 47 anni, sindaco di Tocco Caudio. Obbligo di firma, invece, per un agente della polizia municipale. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo vanno dalla turbata libertà degli incanti al trasferimento fraudolento di valori. A carico del sindaco, scrive il procuratore Policastro in una nota, vi sono “significativi e convergenti elementi indiziari” riguardo alla “sistematica attuazione di un personale modus operandi volto a turbare la regolarità di alcune procedure pubbliche del Comune”. A cominciare da una gara d’appalto relativa ai lavori di messa in sicurezza e di sistemazione idraulico-forestale di una strada, resa possibile – sostiene la procura – grazie alla collusione tra il sindaco e un vigile urbano (membro della commissione di gara) che consentiva di individuare a monte l’impresa aggiudicataria. Il titolare della ditta sarebbe stato legato al primo cittadino da un “rapporto di asservimento”, tanto che durante il periodo di pubblicazione del bando e prima dell’aggiudicazione, il sindaco gli avrebbe commissionato informalmente piccoli lavori di manutenzione stradale “per accontentare il proprio elettorato e che l’imprenditore eseguiva a titolo di favore”. Al sindaco viene anche contestata la turbativa di una gara relativa all’affidamento del servizio di “accoglienza integrata per i minori stranieri non accompagnati”, avendo promosso la costituzione di una associazione temporanea di imprese alla quale far vincere l’appalto, cosa che non è avvenuta solo “per una difficoltà tecnica”.E “gravi indizi” sono stati raccolti a suo carico anche nella turbativa dell’affidamento del servizio di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani del Comune, affidata a marzo 2022 all’impresa che risultava già affidataria del servizio, “in violazione del principio di rotazione” e proprio per un periodo di due anni, coincidenti con il termine del mandato del sindaco.