La definizione di un Protocollo d’intesa relativo alla ZES, almeno per la parte che dovrebbe impattare l’ Irpinia, può costituire un passo avanti per la individuazione di un percorso che nella sua definizione ed implementazione territoriale resta avvolto da una nebulosa che ogni tanto sembra diradarsi, attraverso annunci di incontri e protocolli di cui le Organizzazione Sindacali Territoriali nulla hanno mai saputo e meno gli è stato partecipato.
Sono oramai passati anni da quando all’interno del Tavolo dello Sviluppofurono le OO.SS. a porre l’attenzione sull’opportunità di candidare l’Irpinia per l’allocazione di un ZES, ci siamo battuti nel 2017 perché anche se area aggregata “non territorialmente contigua” ai porti di Napoli e Salerno, in Irpinia ci fosse il riconoscimento di un area a sostegno dello sviluppo e soprattutto delle strategie per la creazione di nuova, sostenibile, qualificata e duratura nuova occupazione indispensabili elementi per il coerente “utilizzo” delle opportunità previste dalla normativa nazionale e comunitaria delle ZES.
Ad inizio 2019 la Regione Campania ha insediato la “Cabina di Regia” con la presenza tra gli altri dirappresentanti di Confindustria, delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL CISL UIL , di Unioncamere, di ANCI, dei Consorzi ASI….
In Irpinia ci sono stati diversi incontri, dalla stampa appresi, e mai l’ASI ha ritenuto opportuno incontrare i rappresentanti dei lavoratori provinciali, per condividere e partecipare difficoltà e opportunità che insieme si sarebbero potute individuare e perseguire, nulla di tutto questo quasi un altro corpo estraneo che si affaccia su un territorio già martoriato, sfruttato e sistematicamente abbandonato, come è facile desumere dal disastro delle aree ASI sempre più fatiscenti ed desertificate.
Avevamo auspicato a valle delle attività di coordinamento ed indirizzo Regionali, un’ azione comune dei diversi “ attori” sul territorio, per rilanciare l’industria e delineare il modello condiviso di sviluppo sostenibile e compatibile, come del resto lo stesso piano di sviluppo strategico regionale prevede, come anche il Patto per il Lavoro riattualizzato tra noi OO.SS. e confindustria, con la definizione di protocolli e accordi Locali, attraverso cui stabilire le modalità di partecipazione alle attività della Zes, definendo tutti i procedimenti da sottoporre ad un iter accelerato e semplificato, che potrebbero aggiungere ulteriori sgravi o agevolazioni all’interno della Zes, che appare evidente non potranno essere le sole coordinate su cui implementare la ZES in Irpinia.
Un idea compiuta dello sviluppo locale, che non individui singole iniziative slegate da una visione d’insieme, che assegni a singole realtà comunali la chimera di un insediamento che potrebbe mai realizzarsi, ma un idea di sviluppo che assegni al territorio e a tutti i suoi “ stockholders” il compito di lavorare e rivendicare un percorso condiviso e comune, quindi una visione totalmente diversa e lontana dall’“INVITO” a presenziare ad una cerimonia di cui non conosciamo la natura e nemmeno l’oggetto della festa e da cui ci terremo lontani, invitando nuovamente l’ASI all’apertura di un tavolo di coordinamento locale previsto e mai attivato.
Per assicurare la piena collaborazione fra gli Enti Locali e il Consorzio Asi si annuncia l’istituzione di un comitato di coordinamento istituito da un rappresentante dell’Asi e uno di ciascun Comune interessato senza le parti sociali è qualcosa di limitante secondo noi.